Il centrodestra tira fuori dal cappello Cia

Un nome a sorpresa al posto di Merler e Divina. Lo ha scelto Progetto Trentino: oggi si attende il via libera della coalizione


di Luca Marognoli


TRENTO. Tra Sergio Divina e Andrea Merler la coalizione di centrodestra sceglie come candidato sindaco... Claudio Cia. Ad esprimersi a favore del consigliere provinciale, ed ex comunale, della Civica Trentina è stato ieri pomeriggio il direttivo di Progetto Trentino, indicato da tempo come l’ago della bilancia in una situazione che non si sbloccava da settimane. La riunione è andata avanti oltre il previsto, tanto che l’ennesimo vertice a cinque fissato per le 17.30 nella sede del gruppo consiliare leghista è stato fatto slittare ad oggi. Quando sembra molto probabile che la fumata sarà finalmente bianca. Con buona pace di Divina e Merler, sacrificati sull’altare della “pax coalitionis”.

Per restare in metafora pontificia, è proprio vero che chi entra in conclave papa ne esce cardinale. Nel nostro caso i papi erano due, già troppi fin dal principio. E più che finire bruciati dalla precoce candidatura, sono stati i veti incrociati prima e il niet di Pt poi a farli fuori. Nessuno se lo aspettava, perché la partita sembrava davvero avere due soli giocatori: la Lega Nord, che surfava sulla poderosa onda salviniana (con Fratelli d’Italia al traino), e la coppia Civica Trentina - Forza Italia, convinta di avere trovato il cavallo giusto (giovane e che scalpitava per scendere in pista) su cui puntare.

Quello che è successo poi l’abbiamo visto nei giorni scorsi: incapaci di prendere una decisione autonoma, arretrando su un nome o sull’altro, i due schieramenti si sono affidati curiosamente alla forza politica che in consiglio aveva visto svanire la propria rappresentanza perdendo per strada tutti e cinque i suoi consiglieri. Gli uomini di Viola, che pur potevano scegliere tra i due nomi esercitando l’imprevista opzione loro attribuita, hanno puntato i piedi: se non volete il nostro Marchetti - hanno detto - dateci un candidato che non abbia una caratterizzazione partitica. Gli altri però hanno storto il naso: ma come, mandiamo in campo un illustre sconosciuto quando abbiamo due personaggi - per diversi motivi - in grado di fare la differenza?

Così dal cappello è uscito il coniglio Cia (non ce ne vogliano i conigli che proprio il neocandidato in pectore vuole sfrattare dal cimitero). Cia che da partecipante alle trattative si è ritrovato improvvisamente ad esserne l’oggetto (tanto che ieri era assente). Un uomo di centro considerato in grado di rappresentare le diverse sensibilità della coalizione e che sconosciuto certo non è, visto la sua vivacità nel fare opposizione prima a Palazzo Thun (si ricordino, solo per fare un esempio, i pannoloni portati in aula per protesta) e poi in Piazza Dante. Oggi sapremo se il papa sarà davvero lui.













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