l’iniziativa

Ianeselli fa issare la bandiera arcobaleno a Palazzo Geremia: «Il Comune aderisce alla Giornata contro l’omofobia»

Per il sindaco di Trento però non basta: «Serve una larga condivisione sociale e una legislazione adeguata. Speriamo che questa giornata serva a far diventare il Ddl Zan una legge della nostra Repubblica»



TRENTO. «A pensarci oggi, pare davvero incredibile: l'umanità è riuscita a mettere piede sulla Luna e a trapiantare un cuore umano già negli anni Sessanta del secolo scorso. Ma solo il 17 maggio del 1990, 31 anni fa, l'omosessualità è stata rimossa dalla lista delle malattie mentali dell'Organizzazione mondiale della sanità. Lo scarto tra il progresso scientifico-tecnologico e il riconoscimento dei diritti civili elementari è un fardello che ci portiamo dietro tuttora e di cui faremmo volentieri a meno».

Per questo motivo, come ha voluto spiegare il sindaco Franco Ianeselli, il Comune di Trento ha voluto issare a palazzo Geremia la bandiera arcobaleno: «Il Comune di Trento aderisce convintamente alla Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia riconosciuta dall'Unione europea e dalle Nazioni unite».

Ma il riconoscimento istituzionale alla Giornata contro l’omofobia, però, non basta. Serve altro, come sottolinea lo stesso sindaco Ianeselli: «Quello che serve è una larga condivisione sociale e insieme una legislazione adeguata che preveda aggravanti specifiche per i crimini d'odio e le discriminazioni contro omosessuali e transessuali. È questo l'obiettivo della legge Zan, approvata alla Camera dei deputati e purtroppo incagliata da troppo tempo al Senato. Speriamo che questa giornata di sensibilizzazione serva a superare veti e resistenze e a far diventare il Ddl Zan una legge della nostra Repubblica.

Il Comune di Trento ha aderito nel 2013 alla rete Ready (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) proprio perché considera le differenze un valore e condanna non solo la violenza, ma anche le parole ostili di chi alimenta il pregiudizio e l'intolleranza nei confronti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali».













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