I vigili difendono i dossi antivelocità

Gli automobilisti protestano per le pendenze e i danni ai mezzi, ma D’Arcangelo assicura: si evitano investimenti


di Nicola Filippi


ROVERETO. Gli attraversamenti pedonali rialzati, ricoperti in porfido o in asfalto, hanno una loro missione. Obbligano i guidatori di moto, auto e mezzi pesanti ad alzare il piede e togliere la mano dall’acceleratore per permettere al pedone di camminare in sicurezza sulle strisce pedonali. L’amministrazione comunale Miorandi ne sta facendo costruire di diverse dimensioni nelle zone residenziali della città, soprattutto in quei quartieri dove c’è un’alta incidenza di traffico, attraversamenti e istituti scolastici. Non sono stati costruiti così, solo per estetica, conferma il comandante della polizia locale, Marco D’Arcangelo: «Dobbiamo migliorare la sicurezza dei pedoni e la circolazione in città». La loro presenza si deve ad un progetto condiviso fra Comune, circoscrizioni e polizia locale. Già nell’edizione di ieri raccontavamo le proteste arrivate in Comune a causa dell’altezza del nuovo attraversamento costruito in via Halbherr. Le auto, infatti, se arrivano con una velocità superiore ai trenta all’ora, rimbalzano e sfregolano la coppa dell’olio. La pendenza è troppo accentuata. L’assessore ai lavori pubblici Leone Manfredi (come scriviamo a lato) spiega però che non sarà modificata, ma sarà solamente potenziata la segnaletica a terra e quella verticale, con portali a led. «Quell’attraversamento pedonale è stato rialzato dopo aver raccolto le indicazioni degli agenti della polizia locale e dei residenti della zona - spiega Manfredi - in passato, abbiamo avuto diversi investimenti di pedoni. Era l’unico modo per rallentare le auto». Dopo l’articolo di ieri mattina, i nostri lettori ci hanno indicato altre zone “calde”.

Viale Trento Al civico 13, poco prima della rotatoria, Maria Gerola ha avviato una “lotta” personale con gli uffici della viabilità: «Per costruire il nuovo attraversamento pedonale rialzato mi hanno complicato l’accesso e l’uscita dalla mia abitazione con l’auto». Il dosso è “dolce”, in porfido, ma se in moto (soprattutto se in coppia) viene affrontato con troppa allegria si rischia grosso.

Via Unione Nel quartiere San Giorgio, via Unione è lunga e dritta, invita i novelli Schumacher a correre. Ma ci sono scuole, negozi, condomini. Ed ecco la decisione di costruire due attraversamenti rialzati. Davanti al civico 80 e al 22. Quello più recente, costruito da poche settimane, davanti al civico 80, è quello “stramaledetto”. Autobus, motociclette e macchine sono costrette quasi a fermarsi, per attaccare il dosso. Molto lungo, circa tredici passi, i residenti chiedono più segnaletica. Quello al civico 22 invece presenta una pendenza “facile”, ma deve essere affrontato attorno ai 30 all’ora, per non rischiare la scocca.

Viale Vittoria Davanti alle scuole elementari è diventato parte integrante della strada. Gli automobilisti lo riconoscono facilmente e rallentano robustamente.

Via Pasubio L’incrocio con via Monte Cauriol, in porfido, è stato rialzato. Da parecchi anni. E’ un dosso molto lungo, con una pendenza accettabile. Ma se possedete un’auto troppo ribassata fate attenzione al punto d’attacco: per chi scende verso Isera, sulla parte destra, c’è un lieve avvallamento, che fa sobbalzare l’auto. Prudenza anche per i motociclisti.

«La Cassazione precisa che nei pressi delle strisce pedonali è consona una velocità di 10 chilometri all’ora, ben vengano gli attraversamenti rialzati, i pedoni sono più sicuri, non c’è ombra di dubbio», conclude il comandante D’Arcangelo.

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