I Simoni, da Palù alla Toscana nel nome del vino
Tutto ha avuto inizio con Giovanni e Adelaide ora un ramo della famiglia si occupa anche di olio
TRENTO. Da Palù di Giovo a Lavis, ma anche in Toscana. Con successo. La famiglia Simoni, infatti, non si è chiusa in quel bell’anfratto di trentinità che è la val di Cembra, ma ha saputo guardare con altrettanto successo anche oltre le montagne. Generazioni, come si intuisce, di vino, ma da qualche decennio anche di olio d’oliva. Giovanni Simoni – lontana parentela con gli avi del campione della bici Gilberto - faceva il contadino che oltre a qualche quintale di patate, su a Palù lavorava la sua uva commerciandone il vino così alla buona arrivando con carri trainati da buoi o cavalli in fondovalle a Lavis e dintorni e talvolta barattando il vino con generi alimentari o con forza lavoro nei momenti della vendemmia. Con la moglie Adelaide, Giovanni ha sette figli: Ermete (1915-1994), Germano (1921-1996), Guido (1926-2005), Anna, Agnese, Carmela, Rosetta (suora Paolina a Roma). Subito dopo la fine della guerra Giovanni decide di scendere da Palù a Lavis comperando casa e altro terreno agricolo e coinvolgendo nella piccola azienda agricola i tre figli maschi che rimarranno uniti fino al 1968. Dei tre è Ermete quello cui il Trentino sta un pochino stretto. Con la moglie Carolina Sebastiani, che gli darà otto figli, – siamo nei primi anni ’70 – Ermete saluta i fratelli con cui poco tempo prima aveva acquistato terreni agricoli a Gardolo, gestiti attualmente dai nipoti Gianni e Claudio e dai rispettivi cinque figli. Nei pressi di Siena Ermete compera alcuni ettari di terreno cominciando l’avventura in solitario producendo Chianti e olio extravergine d’oliva ad altissimi livelli di qualità. Dopo la sua morte il figlio Aldo diverrà titolare della grande azienda toscana di quasi cento ettari cui collaborano anche due dei cinque figli. Il fratello Luigi con i suoi tre figli non è da meno: pure lui “vola” in proprio a pochi chilometri di distanza con un’azienda agricola analoga. Ora torniamo a Lavis. Il fratello di Ermete, Guido, sposatosi con Ida Brugnara, segretaria e autentica “mente” imprenditrice, essendo senza figli, sprona a impegnarsi a fondo nell’azienda il fratello Germano, i nipoti Elena (1953) con suo marito ed enologo Dario Tonazzolli, Michele (1955 celibe), e Lorenzo (1960). Quest’ultimo, sposatosi con Giuliana Claus, assieme al cognato Dario e al fratello Michele (socio) intraprende l’inversione di rotta dell’azienda: vino, poca quantità e alta qualità con criteri nuovi di commercializzazione. Viene ribattezzata perfino l’azienda: Cantine Monfort, in onore all’omonimo palazzo del 1600, sede della cantina ed ex residenza dei conti de Melchiori. Sono tre i figli di Lorenzo e di Giuliana, insegnante: Chiara (1985) laureanda in Giurisprudenza che lavora in azienda, Federico (1988) con diploma all’Istituto di San Michele e universitario in economia e commercio, Cristina (1993) studentessa al Tambosi di Trento. Se in Toscana i Simoni sono una potenza, a Lavis, specialmente dopo l’acquisto (2006) della prestigiosa azienda agricola di Maso Cantanghel lo sono altrettanto.
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