I parcheggi blu raggiungono quota 4.500
In Bolghera ne arriveranno 767 ma un terzo sarà lasciato a disco orario. Il Comune: così si garantisce la rotazione
TRENTO. Sono 3.730 gli stalli blu a pagamento già tracciati sulle strade della città e a metà giugno arriveranno a sfiorare quota 4.500 (per la precisione 4.497) con l’“iniezione” di altri 767 posti a pagamento in Bolghera. Si completerà così la previsione contenuta nel piano della sosta del Comune di Trento. Emanuele Lombardo, presidente della circoscrizione Oltrefersina, è convinto della bontà di questo strumento di regolazione: «Lo dicono le esperienze degli altri quartieri. Una volta acquistato il bollino, c'è la certezza di riuscire a parcheggiare. Adesso in via Nicolodi, Pasubio, ma anche Gorizia uno gira a vuoto in cerca del posto. Significa produrre polveri sottili, che poi respirano i residenti: c'è persino chi è stato costretto a comprare un garage. Chi abita in Bolghera, quindi, ha tutto da guadagnarci».
Nel quartiere residenziale che ospita anche l’ospedale Santa Chiara, gli stalli complessivi a disposizione degli automobilisti saranno 1.157: oltre a quelli blu a pagamento, ce ne saranno 333 bianchi a disco orario, 34 gialli riservati ai disabili e 23 per la sosta breve destinata al carico/scarico delle merci. In percentuale gli stalli a pagamento ammonteranno a due terzi (il 66%) del totale. Quelli a disco (uno su tre sono una discreta porzione) permetteranno a chi non vuole pagare - e avrà la fortuna di trovare un posto - di sostare per un’ora, favorendo la rotazione che è la filosofia alla base del piano della sosta. Il resto lo faranno le strisce blu: dotandosi del bollino (a 130 euro l’anno) i residenti avranno diritto a lasciare l’auto liberamente sulle strisce blu del quartiere e lo stesso potranno fare i commercianti e i titolari di attività professionali (che dovranno però pagarne 600), con la conseguenza che scomparirà la sosta “parassitaria” dei pendolari che piazzano i propri veicoli in Bolghera per andare a lavorare in centro e nelle vie limitrofe. «C’è un progressivo incremento nel numero di stalli bianchi allontanandosi dal centro alla periferia», spiega l’assessore alla mobilità Michelangelo Marchesi. «In centro c’è una tale domanda di sosta che aggiungerne a disco non sarebbe efficace per garantire la massima rotazione e si penalizzerebbero i residenti, che possono usare solo gli stalli blu».
I parcheggi a pagamento e non sono così suddivisi: in prima corona blu 231 a pagamento e 58 a disco orario, che in seconda diventano 273 e 68; in prima corona rossa 253 a pagamento e 63 a disco, in seconda dello stesso colore 725 e 181; in prima corona verde 425 a pagamento e 106 a disco orario, in seconda 954 e 306; in Cristo Re 650 a pagamento e 162 a disco orario.
Il prossimo passaggio - spiega Marchesi - sarà di «ridefinire il perimetro delle aree per renderlo più corrispondente ai livelli di utilizzo: l’idea è di creare due fasce diverse di tariffazione in una stessa zona, incoraggiando la sosta nelle vie lasciate più libere. Alle attuali tariffe (0,80 e 1 euro) potrebbe esserne aggiunta una terza, la cui entità è da definire».
Ma dove finiscono i soldi ricavati dal gettito dei parcheggi? «Le risorse entrano nel bilancio, senza avere una destinazione vincolata, ma il ragionamento è che servano sempre a sostenere la mobilità sostenibile, le ciclabili e il trasporto pubblico».
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