I Nas bloccano la grigliata a base d'orso

Colpo di scena alla festa della Lega a Imer: «Stop ai piatti, mancano i certificati»


Alessandro Maranesi


 IMER. Un caso politico nazionale che scuote il governo. L'orso della festa della Lega, che ieri a Imer doveva diventare braciola, alla fine non solo è rimasto in pentola ma è finito pure sequestrato dalla Forestale dopo l'arrivo di un fax. Mittente: il Ministero dell'ambiente di Stefania Prestigiacomo. E già in mattinata i Nas dei carabinieri avevano bloccato i piatti: mancano i certificati.  La giornata è iniziata col botto, con i Nas attivi alle 9 per controllare lo stato di conservazione e la lavorazione dei 53 chili di carne. Controlli, verbali. E il dubbio su chi potesse aver mandato l'antisofisticazione. Poi la certezza dei leghisti trentini, a cominciare dal presidente Alessandro Savoi: «Ce li ha mandati il Pdl». Ma i controlli non sono finiti e da lì a poco arriva la Forestale. Non quella trentina, ma quella vicentina, che dipende da Roma, dal Ministero dell'ambiente guidato da Stefania Prestigiacomo, che già nei giorni scorsi si era espressa perché si mettesse fine «a questa inutile provocazione». E' la goccia che fa traboccare il vaso: «Io se fossi in Parlamento la fiducia al governo non gliela voterei - tuona Enzo Erminio Boso - quelli del Pdl sono come l'Aids: se li conosci li eviti». Savoi non è da meno: «Quei bastardi del Pdl ce la pagheranno».  Poco prima il tenente colonnello della Forestale, Isidoro Furlan, aveva contestato la mancanza dalla Slovenia del certificato di commercializzazione. «E' solo una carta che si può ottenere in un attimo. Se non fosse che è domenica e gli uffici sono chiusi», spiega l'onorevole Maurizio Fugatti, impegnatissimo a rincorrere i pubblici ufficiali coi verbali.  Alle 12.30 dell'orso sui piatti dei (pochi) convenuti non c'è traccia. «Siamo in contatto con Calderoli, ci ha detto di andare avanti e di forzare la mano», annuncia Savoi. E Boso: «Noi abbiamo le palle: facciamoli cadere questi disgraziati». Per un attimo la sensazione è che il governo si possa fermare a Imer.  In realtà di colpi di mano non se ne vedono: «Temiamo che possano andare nei guai i volontari intervenuti per cucinare la carne», spiega ancora Fugatti. Alle 13.20 il parlamentare ricostruisce gli eventi. La colpa non sarebbe più dei ministri: «Sono stati Dellai e gli ambientalisti. La Provincia sono anni che manda falsi report ai ministri dicendo che l'orso si è integrato bene. E loro ci sono cascati».  Sotto il tendone una quarantina di persone mangiano maiale, crauti e patatine. Primierotti pochini. I più sono valsuganotti e turisti veneti saliti per assaggiare il plantigrado. Ma la prendono come una sagra qualunque, rallegrati dalla presenza di stampa nazionale che li intervista.  Alle 14.30 la Lancia Phedra della Forestale ritorna al tendone: apre il portellone e fa mettere dentro la carne, che viene portata in cella frigorifera. «Ce la restituiranno già domani. E la cucineremo il 30 luglio alla festa del Tesino», annuncia Savoi. L'anno scorso lì mangiarono il toro, quest'anno - forse - l'orso. In serata ci pensa il senatore Sergio Divina a smorzare gli animi: «Il certificato serve solo per chi commercializza, e noi non siamo commercianti. Tutto era legale». «Non saranno pochi chili di carne di orso a fare saltare un governo, anche se ci avessero messo del proprio. Questi ministri hanno esaltato il fine della nostra proposta: portare l'attenzione sull'orso, che è un problema».  

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