I direttori delle Casse Rurali e lo "stress da crisi"
L'assemblea dell'Asdir: "Siamo persone, peggiorati i conti ma anche il nostro stato d'animo"
TRENTO. Per una sera hanno lasciato da parte bail-in e crediti deteriorati. Perché all’assemblea annuale dell’Asdir a Castelpietra, l’associazione dei direttori delle Rurali trentine, i due esperti chiamati ad approfondire tematiche bancarie stavolta hanno parlato d’altro: il cervello e la sua capacità di gestire lo stress e il cambiamento. «La crisi non ha portato solo peggioramento nei conti dei nostri istituti ma spesso ha peggiorato anche lo stato d'animo di chi quei conti si è trovato a gestire ed avvallare, imponendo spesso decisioni rigorose ed impattanti. Viviamo da otto anni una crisi persistente, ma dietro i numeri ci sono sempre persone, con la loro emotività e reazioni differenti, dobbiamo imparare a gestire anche lo stress», ha detto il presidente dell'Asdir Paolo Segnana, direttore a Mezzolombardo.
I danni che possono derivare da uno stress di lungo periodo possono essere anche importanti fino a provocare malattie quali la perdita di udito, ulcere, coliti, ipertensione, ha ricordato uno degli esperti invitati all'assemblea, Nicola De Pisapia del Cimec (Centro mente - cervello) dell'Università di Trento. «La percezione dello stress non è uguale per tutti - ha aggiunto - è importante acquisire consapevolezza e mettere in atto tecniche specifiche per gestire questa situazione, allenando l'attenzione».