Guerra nei 5 Stelle, oggi la resa dei conti
Fraccaro e Degasperi ai ferri corti. Incontro a porte chiuse del Meetup con gli iscritti che chiedono un chiarimento
TRENTO. L’appuntamento è per questa sera alle 20,30 all’hotel Adige. Se sarà un vero e proprio redde rationem o un semplice chiarimento lo vedremo solo vivendo, ma quello che è certo è che all’interno del Movimento 5 Stelle trentino c’è un clima da lunghi coltelli. Ormai da giorni si è sviluppato un forte dibattito interno, spesso su dettagli, altre volte su questioni politiche di fondo.
Un dibattito che talvolta è trasceso in rissa e altre volte resta sotterraneo, sepolto tra antipatie e sordi rancori. Sullo sfondo i due personaggi forti del movimento, ovvero il deputato Riccardo Fraccaro e il consigliere provinciale Filippo Degasperi. Anche il post pubblicato sul sito del Meetup è chiaro e mostra come la rivalità tra Degasperi e Fraccaro stia alla base di queste fibrillazioni: «Serata di confronto su problematiche e contrasti interni al nostro gruppo nell'ottica di un chiarimento e di un superamento delle questioni personali e non che si protraggono da troppo tempo. Discussione su eventuale scelta di altra persona come organizer. Discussione su mancata collaborazione tra portavoce. Ognuno avrà lo spazio di contribuire a idee per migliorare il clima del meetup in termini di stima reciproca fiducia ed efficacia».
I due portavoce non si amano e non lo nascondono, ma non hanno mai imbracciato il fucile l’un contro l’altro. Però, i rispettivi sostenitori non disdegnano di tirare bordate contro il capo della cordata avversa. C’è chi accusa Degasperi di non aver fatto niente per la democrazia diretta e per il reddito di cittadinanza, due cavalli di battaglia del Movimento. Ma lui ha vita facile nel dimostrare, carte alla mano, di essere il consigliere che è riuscito a ottenere i risultati maggiori in materia di democrazia diretta e referendum propositivi e di aver depositato già da molto tempo un disegno di legge in consiglio provinciale sul reddito di cittadinanza. Ma le accuse non hanno fatto altro che scatenare altri malumori.
Il gruppo dei consiglieri comunali di Trento ha mostrato di non gradire certe prese di posizione di Fraccaro. Ad accendere la miccia del malumore è stata la rampogna sul caso Gardolo. Gli esponenti dei 5 Stelle avevano deciso di votare per il candidato in circoscrizione alternativo al Pd. Ma da Fraccaro è arrivato l’altolà. Uno dei due consiglieri circoscrizionali dei 5 Stelle si è adeguato astenendosi, mentre l’altro ha votato seguendo l’accordo delle opposizioni. Alla fine è passato per un soffio il candidato del Pd.
E in quell’occasione sono scoppiati i primi petardi, ma poi i malumori sono cresciuti più di recente quando Fraccaro ha presentato l’emendamento che ha fatto saltare la legge elettorale nazionale senza confrontarsi con il Meetup e con i portavoce locali. I consiglieri comunali di Trento non hanno preso bene il fatto di non sapere nulla. Altra fonte di irritazione è stata la mancanza di confronto sull’atteggiamento da tenere sulla proposta di legge sull’apologia di fascismo presentata da Emanuele Fiano del Pd. L’astensione decisa dal Movimento 5 Stelle nazionale ha scatenato più di una perplessità. Basta leggere i post sul sito del Mettup per vedere gente che ha deciso di lasciare il Movimento proprio per questo motivo. E molti vedono in Fraccaro il rappresentante di quel centro che decide senza confrontarsi, in barba proprio al principio della democrazia diretta.
Poi, come se non bastasse, quattro membri del Mettup sono stati bannati, ma poi riammessi, per essersi resi protagonisti di intemperanze e attacchi sconsiderati, sia tra di loro che nei confronti di Degasperi. Uno di loro è stato espulso per aver registrato gli incontri del Mettup senza avvertire gli interlocutori. I quattro, però, potranno partecipare alla riunione di stasera. E certo il clima non sarà da tarallucci e vino. Discuteranno e anche tanto. Forse anche per questo motivo hanno deciso, per la prima volta, di tenere la riunione a porte chiuse.
(u.c.)