Gru di 20 metri si rovescia nel cantiere
Forse un guasto meccanico all’origine dell’incidente di ieri mattina a Marco. Nessun ferito, evacuati due ragazzi
ROVERETO. Attorno alle 7.30, a Marco, i vicini di casa hanno sentito un gran botto provenire dal cantiere. «Pensavamo fosse il terremoto» racconta un anziano uscito in giardino a guardare lo spettacolo, se così si può dire, della gru Potlain, alta 18 metri, inclinata di 45 gradi, con il suo braccio lungo 22 metri appoggiato a terra, su un bancale di 30 sacchetti di colla per edilizia, con la polvere sparsa sull’asfalto. L’urto ha divelto una recinzione metallica, ma per fortuna nessuno si è fatto male.
Due piedi dei quattro su cui poggia la gru si sono staccati dagli ancoraggi. In cantiere a quell’ora c’erano solo due persone che lavoravano a una nuova costruzione all’angolo tra via Carlo Rosmini e via al Cimitero, giusto dietro la principale strada del paese, via 2 novembre. «Abbiamo sentito un frastuono fortissimo, pensavamo a un crollo» aggiunge l’anziano vicino, che abita in via 2 novembre. «Poi, quando abbiamo visto la gru, abbiamo avvisato i pompieri». Oltre alla squadra dei vigili del fuoco si sono mossi gli agenti della polizia locale, che hanno subito messo in sicurezza la zona, isolando i due bracci di via Rosmini e via al Cimitero. All’interno della zona pericolosa, sbarrata con nastro bianco e rosso, potevano entrare solo gli autorizzati alle manovre: i pompieri e gli operatori della ditta Santoni, specializzata in questo genere di interventi.
Non è stato semplice capire come gestire la situazione, perché c’era il rischio che la gru, in precario equilibrio, una volta mossa potesse fare perno sulla propria base e abbattersi sul terrazzo della casa di fronte, che è infatti stata subito sgomberata dalla polizia locale. All’interno c’erano solo due minorenni, fatti uscire per pura precauzione.
Poi la gru è stata assicurata con una catena a un’autogru della ditta Santoni, in modo che non potesse creare situazioni di pericolo. Infine degli operai hanno prima assicurato con delle fettucce e poi rimosso i pesanti blocchi della zavorra, che ancora gravavano sulla struttura della gru caduta, in attesa che arrivasse una seconda autogru per completare l’operazione. Come si può intuire, il lavoro si è rivelato lungo. Alle 15 il cantiere era ancora bloccato. Il cantiere è dell’impresa immobiliare Franca Srl di Vittorio Setti, mentre la gru è della ditta Costruzioni edili G.M.A. Srl di Aldo Stedile. Al momento della caduta erano nel cantiere il titolare della G.M.A. e il manovratore della gru. Non si capisce come la struttura si sia inclinata: la gru stava trasportando un carico di gran lunga inferiore ai limiti. Se il carico è eccessivo, entra in funzione un dispositivo acustico che segnala l’anomalia e blocca con un automatismo le operazioni. Il fatto che nessuno abbia sentito l’allarme potrebbe significare che si è verificato un problema al macchinario, ora posto sotto sequestro.
Sono intervenuti gli ispettori dell’Uopsal, che si sono riservati un ulteriore sopralluogo e chiederanno anche una perizia tecnica sul funzionamento della gru. Gli atti finiranno in Procura, per valutare eventuali profili di responsabilità.
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