Grandine, disastro in val di Non
Devastazione ieri sera in un migliaio di ettari di vigneti in val di Non. Sopralluogo di Mellarini
VAL DI NON. Nemmeno le reti antigrandine sono bastate, in alcune zone, a mitigare la violenza della grandinata che ha devastato ieri un migliaio di ettari di meleti in Valle di Non. Impressionanti e con ben pochi precedenti nella storia della frutticoltura trentina i "segni" lasciati sui frutti e sulle piante dai chicchi di ghiaccio, talmente grossi (il diametro è quello di una noce) e copiosi che oggi pomeriggio era ancora possibile raccogliere integri, nonostante il forte sole, dalle reti di copertura dei frutteti sfondate e slabbrate in più punti. In alcuni casi, le reti antigrandine sono state letteralmente schiantate a terra.
Insomma, un disastro. Non vi sono altri termini per definire il nuovo colpo, certamente il più duro e pesante tra quelli subiti quest'anno, inferto dalla natura alla frutticoltura trentina, quella nonesa in particolare. Un disastro che l'assessore all'agricoltura Tiziano Mellarini, rattristato e colpito da quanto ha visto oggi, ha voluto osservare da vicino, compiendo nel pomeriggio un sopralluogo nelle zone colpite.
Prima tappa di un mesto "pellegrinaggio" tra i meleti, al quale era presente un nutrito gruppo di frutticoltori, amministratori e responsabili del Codipra, il Consorzio di difesa dei produttori agricoli, alcuni frutteti sopra il paese di Dambel, quindi Romeno, Cavareno, Cloz, Brez, Romallo e Cagnò. Ovunque lo stesso desolante spettacolo: ettari ed ettari di frutteti con le mele finite a terra, e quelle rimaste sulle piante irrimediabilmente "mitragliate" ed ormai destinate - ma in alcuni casi nemmeno questo si potrà fare - all'industria.
I danni, che solo la prossima settimana con la riunione "collegiale" alla quale saranno presenti i periti delle compagnie assicurative, sarà possibile quantificare, non riguardano solo la mancata produzione di quest'anno ma anche, sicuramente, quella della prossima annata. Notevole sarà dunque la quota di mancato conferimento che dovrà mettere in bilancio il Consorzio Melinda, oltre tutto nelle zone più vocate e pregiate. Tutto ciò per i più "fortunati", se così si può dire, perché altri frutticoltori, e in molti casi si tratta di giovani imprenditori agricoli che hanno effettuato investimenti anche recenti, dovranno rifare da zero i propri impianti: a Cloz, ad esempio, la grandinata è stata di una violenza tale da spezzare gli stessi pali di cemento dei frutteti, abbattendo totalmente le piante a terra.
La parola, ora, passa ai periti e alle compagnie di assicurazione, ma forte è la richiesta d'aiuto che i frutticoltori danneggiati - già per altro amareggiati dalle recenti polemiche relative ai supposti "privilegi" di cui sarebbero beneficiari - hanno rivolto alla Provincia. Una richiesta che l'assessore Mellarini, portando ai frutticoltori nonesi la solidarietà dello stesso presidente Dellai e dell'intera comunità trentina, intende raccogliere: "Vedremo, al di là delle direttive europee sugli aiuti di Stato, quali strumenti possiamo mettere in campo: la nostra preoccupazione è che Bruxelles ci neghi la possibilità di intervenire ma aspettiamo di avere un quadro completo dopo le valutazioni che faranno i periti assicurativi ed il Codipra, e ci preoccupa anche la mancata produzione che si avrà nei prossimi anni, perché un Trentino senza agricoltura non può essere un Trentino vincente".
Due, soprattutto, sono gli interventi che l'Assessorato all'agricoltura intende attivare: il rifinanziamento degli impianti frutticoli rimasti totalmente distrutti e che dovranno dunque essere rifatti ex novo, con la messa a dimora di nuove piante, e l'intervento di tipo assicurativo per il mancato conferimento della frutta attraverso il fondo (2,6 milioni di euro per il 2011) appositamente costituito. "Siamo i primi in Italia - ha affermato Mellarini - ad aver attivato in via sperimentale questo strumento, che abbiamo già per altro notificato a Bruxelles".
Al sopralluogo di oggi, come detto, erano presenti anche il vicepresidente del Codipra Benno Endrizzi (il presidente Giorgio Gaiardelli è a Lubiana per partecipare, assieme ai vertici di Melinda ed Apot, a "Prognosfruit"), alcuni sindaci dei paesi nonesi i cui territori sono stati investiti dalla grandinata di ieri, ed il presidente della Comunità della Valle di Non, Sergio Menapace. La vastità dei danni arrecati, questa la convinzione del Codipra, porterà sicuramente le compagnie assicurative a mettere in campo subito il maggior numero di periti, in modo da arrivare in breve tempo alla quantificazione dei danni. "Certo è - ha affermato Endrizzi, vice presidente Codipra - che mai potrà essere risarcito per intero il danno subito dagli agricoltori. C'è ancora molta strada da fare sul fronte delle assicurazioni, troppi agricoltori non hanno ancora compreso che rimanere scoperti è un azzardo che si rischia di pagare a caro prezzo, ma una riflessione e una verifica andrà fatta anche sugli impianti di difesa e sul modo come questi sono fatti".