Grande Guerra, museo da record
Nei primi 9 mesi dell’anno i visitatori sono stati 3.000 contro i 2.500 dell’intero anno precedente
BORGO. Museo della Grande Guerra, 2013 da record. «Non tutto il male vien per nuocere, alla faccia dei detrattori», commenta tra l'amaro e il divertito Fulvio Alberini, presidente dell'Associazione storico culturale della Valsugana Orientale e del Tesino. Il riferimento è al duro lavoro dello scorso inverno per rinnovare vetrine e diorami, dopo che il museo era stato praticamente svuotato dei numerosi cimeli di proprietà di un socio che non condivideva il fatto che alla mostra fossero esposti divisa e oggetti appartenuti al volontario garibaldino borghesano Alessandro Spagolla.
Soci (un centinaio da tutta Italia) e collezionisti sono venuti in soccorso e il museo è ripartito alla grande tanto che in poco più di sei mesi, dal 23 marzo, giorno della riapertura, a fine settembre, i visitatori hanno superato quota 3mila, contro i 2.500 dell'intero 2012. «E teniamo conto che questa estate abbiamo perso un buon 20-30% di visitatori per i lavori di riqualificazione del Brenta, con la chiusura della passerella sul ponte», aggiunge Valerio Minati, membro del direttivo dell'associazione, collezionista e nuovo custode del museo. «Avere personale qualificato, grande conoscitore della materia ha dato ulteriore impulso alla mostra», aggiunge Massimo Libardi, responsabile della biblioteca di Borgo. Valerio infatti rimane a disposizione dei visitatori e fa anche da guida a comitive e scolaresche. Un boom di ingressi che si può dunque ricondurre ad un mix di fattori. Dall'avvicinarsi del Centenario della Grande Guerra al rinnovato allestimento della mostra, dal personale qualificato ai nuovi orari estivi, che sono stati ampliati. Le porte del museo sono rimaste aperte tutti i giorni, escluso il lunedì, rispetto alla consueta apertura del fine settimana e del mercoledì mattina. E i libri firme sono stracolmi di congratulazioni e messaggi positivi. Famiglie e turisti, anche stranieri, soprattutto d'estate, appassionati, collezionisti. «Con i suoi diorami e gli allestimenti, le vetrine tematiche, legate al territorio, ai suoi personaggi ed avvenimenti (Monelli, Kiss, Battaglia dell'Ortigara, Sogno di Carzano...), le oltre 300 foto - continua Alberini - la mostra soddisfa sia il turista occasionale, il curioso, le donne, ma anche il collezionista esperto che qui trova cose che da altre parti non vede. E' piccola ma contiene molte perle, non è un museo di bombe e bombe, o armi buttate dentro a caso. La promozione da parte dell'Apt dovrà essere sempre più forte».
Una mostra che diventerà sempre più dinamica, in evoluzione, col prossimo inserimento di un'artiglieria austriaca, vessilli e bandiere. E per evitare che quanto successo lo scorso inverno si possa ripetere, si stanno investendo i fondi del 5 per mille per costituire un patrimonio fisso di materiale proprio dell'Associazione, che non è solo museo: si prende cura del territorio, collabora con Comunità di valle e Comuni in vista del prossimo centenario, fa consulenze, cartellonistica. Oggi partirà anche il consueto ciclo di conferenze autunnali intitolato “La Grande Guerra in Valsugana” ed è in stampa il 7° Quaderno dell'associazione, sul “Le Placchette dagli altipiani”.
«Siamo diventati un punto di riferimento. Abbiamo la fortuna di avere con noi Luca Girotto, c'è gente che grazie a lui ha trovato informazioni su parenti caduti o reduci della Grande Guerra, che hanno combattuto qui», conclude il presidente.