Gli ex consiglieri resistono: pensioni legittime

«Già tagliate del 60%. No a soluzioni drastiche, ma da noi atteggiamento responsabile»


di Chiara Bert


TRENTO. Parola d’ordine: evitare fughe in avanti. «La corsa a chi arriva primo non va bene», commenta a fine incontro l’ex assessore autonomista Dario Pallaoro. Meglio attendere di capire quali saranno le proposte che arriveranno dalla politica, è il ragionamento fatto ieri dagli ex consiglieri regionali. Il consiglio direttivo dell’associazione che riunisce anche gli ex parlamentari del Trentino Alto Adige, presieduto dall’ex presidente della Provincia Pierluigi Angeli (299 mila euro anticipati, 220 mila nel fondo Family), si è riunito ieri mattina per due ore nel palazzo della Regione.

E mentre fuori dal palazzo monta la protesta contro le maxi-liquidazioni dei vitalizi, centinaia di migliaia di euro già ricevuti e altrettanti accantonati in un fondo che diventeranno disponibili a partire dal 2018, dentro il palazzo gli ex si guardano in faccia e optano per il catenaccio. In difesa, in attesa che altri facciano la prima mossa. Rispedite al mittente «polemiche infondate e senza costrutto». «Noi siamo sereni, vediamo cosa succede».

Al termine della riunione ecco il comunicato: «Il consiglio direttivo, in presenza di molteplici prese di posizione politiche, sindacali e dei mezzi di comunicazione, intese a contestare la legittimità giuridica e politica dell’istituto dei vitalizi oltre che la validità della rappresentanza politica e democratica», rileva anzitutto che «da parecchi decenni i vitalizi sono previsti dalla legislazione regionale, come per tutte le altre istituzioni politiche, e sono stati via via ridimensionati». «Gli assegni - incalzano gli ex consiglieri - sono stati notevolmente ridotti fino ad un massimo del 60%, il legislatore regionale ha ritenuto di attualizzarli (ovvero anticipare, ndr) in parte in base all’aspettativa di vita dei singoli». Nessuno scandalo, dunque, è la linea degli ex. Che non si scompongono per la bufera che infuria. Il consiglio direttivo «prende atto delle reazioni della pubblica opinione in ordine all’entità delle cifre e dichiara la sua disponibilità, come sempre fatto in passato, a ricercare forme equitative che evitino soluzioni drastiche». «Ciò si renderà tanto più possibile - concludono - quanto più vi sarà un atteggiamento responsabile e collaborativo». Chissà se sarà giudicato tale il tentativo ribadito ieri dalla giunta regionale di agire retroattivamente per recuperare «quanto più possibile». L’ex presidente della giunta provinciale Giorgio Grigolli (258 mila euro liquidati) non vuole nemmeno conoscere cos’abbia deciso la giunta: «Lasciamo depositare le cose, evitiamo le polemiche senza costrutto». Per il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer, che ieri ha incontrato gli ex consiglieri, «bisognerà cercare un percorso condiviso», «mi sono sembrati disponibili».

«Noi ribadiamo la legittimità dei vitalizi», spiega Dario Pallaoro (221 mila euro liquidati, 240 mila di fondo Family), «ma in questo momento serve buon senso. Il problema politico esiste, ma questo non è il momento di gesti eclatanti. La corsa a chi arriva primo non mi piace, io la beneficenza non vado a sbandierarla». Se ho pensato di restituire parte di quanto incassato? «La Regione non è una onlus».













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