Gemma e le trisnipoti di Brusago

E’ del 1919 e s’è sposata a 18 anni come la figlia e la nipote. Ogni giorno appunta ricordi e pensieri


di Giannamaria Sanna


PINE’. Cinque generazioni in nemmeno un secolo. Tutto merito della trisavola Gemma Casagranda che, nata nel 1919 a Brusago, si sposò a 18 anni e nel 1942 divenne mamma di Clara, la quale si sposò a 18 anni e nel 1961 divenne madre di Ester la quale si sposò a 18 anni e mise al mondo Monia e Cinzia, qui si interrompe il ciclo dei diciotto anni, ma non si fermano le generazioni. Cinzia diventa madre di Melissa nel 2011 e così la bisnonna Gemma diventa trisavola, e Monia la rende bis-trisavola, quest’anno di Niccolò.

Forse non è un primato ma per Gemma, grande matriarca, è sicuramente una grande soddisfazione: essere amata dai suoi familiari, vedersi circondata, a 94 anni, da tanti visi belli e sereni, e sentirsi ancora molto grintosa e motivata. Non poteva immaginare, ai tempi del suo matrimonio, che la sua vita le avrebbe riservato momenti di gioia, ma anche grosse tragedie e, alla fine, tanta felicità. «In questi ultimi anni ogni tanto piango pensando al mio passato», dice. I ricordi sono molto ben impressi nella sua mente perché, per non dimenticare niente, tiene un diario. «Avrà tremila agende - dice la nipote - dove ogni giorno scrive i suoi pensieri e quello che succede». «Sono pensieri molto semplici - dice Gemma -, perché sono andata a scuola in paese ma, rileggendoli, ripercorro la mia vita».

Gemma è la protagonista di un periodo molto intenso. Il suo primo matrimonio con Silvio, che aveva 19 anni fu celebrato alle cinque del mattino. Il viaggio di nozze? A piedi, dalla chiesa di Brusago alla località Gabart, qualche chilometro dopo, dove c’era la sua nuova casa e poi, al lavoro in stalla e in casa. A quei tempi non c’erano aiuti di alcun tipo ma, solo, tanto lavoro. Per “tirare avanti” oltre alle figlie ha allevato cinque bimbi che le erano stati affidati, uno dei quali Carmelo è diventato un vero figlio, infatti, l’ha lasciata solo per sposarsi. Tuttora Carmelo, pur avendo quindici tra fratelli e fratellastri, considera questa la sua vera famiglia. Per ringraziare Gemma di quanto ha fatto per lui, le ha restaurato la vecchia casa di famiglia al Gabart.

Nel 1977 Gemma rimane vedova, perché Silvio muore in un incidente stradale: viene travolto da un’autovettura proprio all’inizio della valle, al Cirè. E’ una donna coraggiosa e forte, ha già superato momenti difficili nel periodo della guerra quando il marito è rimasto assente per sette anni, ora si rimbocca le maniche e continua a lavorare. E’ una famiglia che ha sempre contato sul lavoro delle donne. Anche la figlia Clara ha avuto una vita laboriosa, in un’industria tessile in Svizzera, e non facile. E anche lei è rimasta vedova giovane. In seguito ad un brutto incidente sul lavoro: suo marito è caduto dal tetto della loro casa, in largo Carducci a Trento, sfracellandosi al suolo. Gemma a 61anni si è risposata e finalmente è andata in viaggio di nozze, in Spagna, con Niccolò. Ora, tutte hanno la propria famiglia e vivono in località diverse ma, l’estate ritornano a Gabart, nella prima casa di Gemma e Silvio, ristrutturata per loro da Carmelo, per trascorrere assieme le giornate più calde e lunghe dell’anno.

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