Gatti randagi, boom a Trento

A decine hanno colonizzato l'area di Spini. Oltre 200 quelli sterilizzati in città nel 2011


Chiara Bert


TRENTO. Non sarà il Colosseo, ma a sorpresa i gatti randagi di Trento lo hanno eletto tra i rifugi prediletti in città: nell'area attorno al nuovo carcere di Spini hanno trovato casa ormai a decine. E sono oltre 200, nel capoluogo, i felini senza padrone sterilizzati dai veterinari nel 2011: suddivisi in colonie, dal Doss Trento a Ravina, dalle Ghiaie al Bondone.Lo scorso maggio in una riunione tra Comune, Azienda sanitaria e Pan Eppaa, erano stati stimati circa 170 gatti da sterilizzare, tra Spini, Ghiaie, Grotta di Villazzano, Mattarello, Ravina e Sopramonte.

L'amministrazione aveva stanziato 5 mila euro. Ma il 14 novembre l'Azienda sanitaria ha comunicato che «sono emerse situazioni non preventivate in particolare in Bondone e a Spini, che impongono una sterilizzazione di un'altra trentina di gatti». Il Comune ha quindi aggiunto mille euro.Non si tratta di un boom dei randagi, spiegano all'Unità veterinaria dell'Azienda sanitaria: «Le volontarie che catturano i gatti avevano avviato l'intervento su nuove colonie non preventivate e quindi si è preferito non lasciare il lavoro a metà, perché sterilizzarne solo una parte sarebbe inutile».

«I gatti si insediano dove trovano più facilmente da mangiare, per esempio vicino ad asili e case di riposo - spiega il veterinario Alberto Mengon - vicino a Villa Igea c'è stata per anni una colonia che oggi si è quasi esaurita, mentre vicino al nuovo carcere sono una valanga». E il Comune fa i conti anche con i cani randagi: per identificarli ha aggiunto 2.500 euro ai 2 mila già stanziati per il 2011, i microchip utilizzati sono stati molto superiori a quelli preventivati.













Scuola & Ricerca

In primo piano