Galleria Civica, il Comune scioglie la Fondazione
Atto formale della giunta Andreatta per consentire il passaggio al Mart. L’assessore Maestri: «Nessuna smobilitazione. Anzi, rilanceremo quello spazio»
TRENTO. Si scioglie la Fondazione Galleria Civica. Con delibera, appena varata in Comune nell’ultima seduta di giunta. Messa così potrebbe sembrare un mezzo disastro per chi crede che la contemporaneità espressiva abbia diritto ad uno spazio. Non c'è, invece, motivo di timore. Anzi, c'è soddisfazione nelle spiegazioni dell'assessore comunale alla cultura che indica nella delibera la conseguenza logica e inevitabile di un successo suo e dell'amministrazione. Contestualmente allo scioglimento, dettato dal fatto che i privati non possono scucire per intero la spesa della Civica dopo il venir meno dei 420 mila euro comunali, c'è infatti l'accordo tra Comune e Provincia per portare la Galleria Civica sotto l'egida del Mart. «Ma attenzione - dice Lucia Maestri - che quell'accordo è un successo della convinzione con la quale il mio assessorato ha difeso nel rapporto costruttivo con la Provincia non il contenitore ma i contenuti della Galleria Civica». Traducendo: la Provincia farà vivere finanziariamente la Galleria Civica di Trento ma la storia e le strategie sperimentate negli anni dallo spazio di arte e formazione di via Belenzani resteranno dei caposaldi. A partire da quel rapporto che i giovani artisti trentini pretendono, cercando, (e avendo trovato nella Civica, spiegava ieri l'altro al Trentino la portavoce di un gruppo numeroso), occasioni per esprimere e far conoscere la propria creatività che altrimenti sarebbero negate o comunque difficoltose. E quindi nuovi linguaggi, contaminazioni di generi, rapporti internazionali, scambi eccetera. L'accordo tra Comune e Provincia che trasloca la galleria al Mart senza spostarla per ora dalla sede di via Belenzani sarà dalla prossima settimana al vaglio della commissione cultura comunale che si era spesa proprio per questa prospettiva. E oltre alla soddisfazione della Maestri va registrata quella dell'assessore provinciale Panizza che, in buona sostanza, ha sbloccato una situazione che senza l'intervento di piazza Dante avrebbe portato al de profundis per la Civica, (senza soldi, infatti, non c'è trippa per nessuna idea, nessun progetto, nemmeno il più avveniristico e innovativo). Quanto al futuro non solo logistico della Galleria Civica occorre guardare a Palazzo delle Albere e alla sua vicinanza alla futura, (ma non più futuribile) astronave del Muse, (il museo della scienza). Quella sarà probabilmente la sede definitiva della Civica che nella mission, (che sta nell'accordo), dovrà sviluppare il più possibile i linguaggi che intrecciano l'arte e la scienza. Una stimolante prospettiva. Che tuttavia non è dietro l'angolo.
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