«Fut, Gilmozzi trovi la soluzione»

La Ballardini rassicura i Comuni in rivolta perché mancano 9 milioni di euro sul Fondo


di Ettore Zini


TIONE. Fut: fondo unico territoriale. Richiesti 18 milioni, soldi per 9. Per i sindaci delle Giudicarie è stato un fulmine a ciel sereno. All’ultimo momento hanno scoperto che loro richieste non potevano essere esaudite. Per questo la presidente Ballardini è nell’occhio del ciclone. Ma ha promesso un incontro chiarificatore con l’assessore Gilmozzi. Con cui si cercherà – ha detto la presidente - di trovare una soluzione. D'altronde il clima non è tra i più distesi. C’è chi morde il freno. Ma chi non lesina critiche. «Era ovvio che dovesse finire così - si sfoga il sindaco di Storo Vigilio Giovannelli - il problema è che bisognava avere il coraggio di dire chiaro che i soldi non ci sono per tutto, e per tutti. Ci sono opere prioritarie. E altre che bisogna avere la forza di stralciare».

L’allusione nemmeno troppo velata è per quelle opere secondarie (campetti di calcio, ampliamento di spogliatoi e via dicendo) a cui qualcuno dovrebbe rinunciare, in favore di progetti più importanti. «La Comunità – dice Giuseppe Bonenti, sindaco di Bondo e responsabile della Conferenza dei sindaci – ha un ruolo di regia. Quindi è giusto fermarsi a ragionare». Ma, per ora sono pochi disposti a fare un passo indietro. Eppure – a parole - tutti concordano che ci sono opere più meritorie di altre. «Non si possono mettere sullo stesso piano un polo scolastico e opere pubbliche inflazionate». Ma anche la Provincia – dicono - ha le sue responsabilità: non ha mantenuto i patti. Ma cosa non ha funzionato? Per il Fut di valle erano stati concordati 17.800.000. Denari, che si era deciso di ripartire tra i comuni, con il più classico manuale Cencelli. Per questi soldi, nell’ottobre scorso, tra Provincia, e Autonomia dei Comuni era stato firmato un protocollo. Un vero e proprio contratto, con cui la Pat metteva a disposizione le somme: chi aveva optato per biblioteche (Tione e Comano Terme), chi per asili nido (Spiazzo e Giustino), chi per opere minori. Su un altro canale, gestito dalla Provincia c’era invece il progetto per l’edilizia scolastica, per il quale i Comuni hanno presentato altre richieste, ben superiori ai 9 milioni di spesa. Solo Storo ne chiede 10 per le scuole. Nell’ultimo incontro tra sindaci e Comunità, Patrizia Ballardini comunica che la Provincia ha meno fondi. Quindi bisogna dirottare parte dei soldi delle opere pubbliche verso l’edilizia scolastica. Da qui le critiche, contro la giunta e la presidente. D'altronde, come dice il sindaco Gianfranco Rigotti di S. Lorenzo in Banale: «Non si possono cambiare in corsa le regole del gioco. Noi abbiamo in ballo 300mila euro per gli arredi della piscina». C’è chi ostenta tranquillità: il sindaco di Tione Mattia Gottardi, è certo che si troverà una mediazione, altri smaniano, ma la coperta è corta. E qualcuno dovrà pur rimanere senza.

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