Fondo di solidarietà, no di Pdl e Lega

«Fuga in avanti del centrosinistra, i tagli vanno fatti a livello regionale»


Orfeo Donatini


BOLZANO. La manovra nazionale costringe i poltici regionali a fare "buon viso a cattivo gioco" e dopo l'iniziativa della maggioranza con il fondo di solidarietà, anche il centrodestra è "d'accordo sui tagli", ma attende la riforma regionale. «Dal centrosinistra una strumentale fuga in avanti», attacca Walter viola (Pdl). Alessandro Savoi (Lega): «Non ci piacciono le iniziative di parte». Dopo le migliaia di firme raccolte dal nostro giornale, il pressing sui politici locali pare sfociare dunque nei primi risultati concreti: l'altro giorno il centrosinistra trentino e altoatesino ha varato il progetto di un fondo di solidarietà che da ottobre vedrà i consiglieri versare 500 euro al mese. Progetto aperto a tutte le forze politiche presenti nell'assemblea regionale. Qui tuttavia è subito emersa una serie di distinguo, più di metodo che di merito. Il centrodestra - Pdl e Lega Nord - si è detto «assolutamente d'accordo con i tagli alle indennità ed ai costi della politica, anche se non aderirà alla "beneficenza" promossa dal centrosinistra».  «Siamo tutti d'accordo sui tagli - esordisce il presidente della Lega trentina Alessandro Savoi - ma noi guardiamo al progetto di riforma che verrà attuato a breve in sede di assemblea regionale anche se dobbiamo aspettare ancora poche settimane per avere il quadro normativo nazionale più chiaro. Non ci piacciono le iniziative estemporanee e di parte che ha proposto il centrosinistra».  «Nessun'obiezione di merito - sottolinea Mauro Minniti del Pdl - anche perché in conferenza dei capigruppo regionali ci eravamo trovati tutti d'accordo con la presidente Thaler per un progetto condiviso e attento ad attuare correttamente le disposizioni nazionali». «Certo - aggiunge l'azzurro Maurizio Vezzali - nessuno vuole sottrarsi, ma queste fughe in avanti del centrosinistra non le condivido, anche perché vorrei avere la libertà di devolvere eventualmente il mio contributo a chi mi pare, senza creare altri carrozzoni».  Ancora più preciso Pino Morandini (Pdl), per il quale «si arriverà in ogni caso e presto ad un piano concreto ed organico di riduzione dei costi della politica come si è deciso in Regione; vorrei anche ricordare che l'ufficio di presidenza del consiglio trentino ha già provveduto a ridursi del 10% le proprie indennità. Poi è chiaro che se tutto dovesse essere travolto da continui rinvii, allora si dovrà arrivare a segnali forti salvaguardando ruolo, funzione e competenze della Regione». Ed è proprio sullo snodo regionale che anche il capogruppo del Pdl trentino Walter Viola sottolinea «la necessità di rispettare il percorso concordato all'unanimità in sede regionale che è e dovrà restare l'unica sede dove questo tema verrà discusso con la buona volontà di tutti. Sono invece esterrefatto per questa strumentale fuga in avanti del centrosinistra».  E la leghista trentina Franca Penasa va all'attacco della giunta Dellai: «Aspettiamo le scelte della Regione. Noi faremo coerentemente la nostra parte, ma Dellai prima dovrebbe tagliare i suoi sprechi come le incompatibilità, i contributi al Festival dell'economia o a quello di Letta a Dro, per non parlare del mezzo milione per la banda larga».

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