Ex Italcementi, ecco come sarà
Marzari spiega alla commissione urbanistica il progetto di massima dell’area
TRENTO. L’area ex Italcementi può essere pianificata solo se si prende in considerazione tutta la superficie della destra Adige, tra il borgo medioevale e l’uscita della tangenziale, e se si procede alla sua riqualificazione per comparti. Questa la sintesi della prima “narrazione” sull’area di 94 mila metri quadrati, sotto la direzione di Patrimonio Trentino, che comprende anche la Bonomelli e la Motorizzazione. Ieri, in commissione urbanistica, ad illustrare un progetto di massima, c’erano il presidente di Pdt Mario Agostini e l’architetto Giovanni Marzari, incaricato del lavoro. La relazione di quest’ultimo è stata molto approfondita ed appassionata, nella convinzione che il quartiere di Piedicastello debba «essere ancorato alla città», superando la separazione dell’Adige. Per questo, uno dei primi interventi dovranno essere i due ponti che collegano il centro storico al quartiere, all’altezza di via Verdi e via Canestrini.
Ma l’intervento, come ormai è chiaro, dovrà interessare anche l’area della Motorizzazione (della Provincia) e l’opera Bonomelli (del Comune). Marzari ha spiegato che il progetto urbanistico non potrà nascere senza il confronto costante con questi interlocutori, ma anche la popolazione di Piedicastello e la circoscrizione, con cui saranno organizzati degli incontri. Altro punto metodologico, è di prevedere una costruzione per fasi, sviluppando le idee sui principi insediativi, le strade, le ciminiere, la concezione del verde.
«Si è cercato prima di tutto di capire- ha detto Marzari - se gli interventi previsti, ovvero il centro espositivo, le residenze e lo studentato, la sede del Cibio ed i parcheggi potessero essere sostenibili».
In altre parole, la mobilità non dovrà portare più traffico nel quartiere, prevedendo i parcheggi nell’area ora della Motorizzazione, e una strada che insista sul vecchio corso dell’Adige. Il verde, in questa prospettiva, sarà strategico ed occuperà un’area di 45 mila metri quadrati, lungo l’Adige. La superficie del Cte, che sarà di 6.200 metri quadrati si troverà sull’asse delle ciminiere, mentre lo studentato sarà posizionato verso nord est dell’area. Un progetto che è il risultato di alcuni procedenti. Il presidente di Pdt, Agostini, ha annunciato che il primo comparto da realizzare sarà lo studentato, per il quale si partecipa ad un bando del Miur. E le ciminiere? La questione è aperta, afferma Marzari: «L’interrogativo a cui rispondere è, sono una valorizzazione o un limite?». (sa.m.)