Elezioni europee, le reazioni trentine

Da Panizza a Nicoletti, dalla Conzatti a Dellai, ecco come commentano i politici locali. Biancofiore: «Renzi è un berlusconino»



TRENTO. «Ha vinto la governabilità, la proposta del Governo, che ha avuto un'ulteriore legittimazione e una forte spinta per una svolta riformatrice». Così il senatore trentino del Patt Franco Panizza ha commentato il risultato delle elezioni europee. «Mi auguro - ha aggiunto - che il centrodestra capisca che la strada dello scontro non paga». «Sullo sfondo però - ha proseguito il senatore - c'è un'Europa piena di incertezze, di euroscetticismo e con una grave avanzata dei partiti neonazisti. E non in Paesi marginali. La nuova Commissione dovrà tenere presente i punti di domanda e gli astenuti, perchè si tratta di un'Europa evidentemente ancora con troppe ingiustizie, troppo burocratica e in cui sono da sviluppare politiche di unità». Panizza ha parlato in una conferenza stampa congiunta a Trento, con il parlamentare europeo riconfermato della Svp, l'altoatesino Herbert Dorfmann, che il Patt ha appoggiato insieme a Upt e Ual, altri partiti locali, che hanno tutti rinunciato al loro simbolo a favore di questa candidatura.

«È un bellissimo risultato, che dà una speranza di rinnovamento per l'Italia e per l'Europa. È anche il segno che un nuovo partito ormai è nato». Così il deputato trentino del Pd Michele Nicoletti ha commentato i risultato elettorale delle europee in una conferenza stampa del partito a Trento. «Penso che il partito - ha aggiunto riferendosi sia al livello nazionale che locale - abbia superato le criticità del passato». Soddisfazione l'ha espressa infine per il fatto che il Partito democratico sia al primo posto sia in provincia che nella regione, anche se non ha eletto i propri candidati locali al Parlamento europeo.

«Siamo molto soddisfatti del risultato, perché è prevalsa la scelta europeista, territoriale e popolare». Così Donatella Conzatti, segretario dell'Unione per il Trentino, ha commentato il risultato delle elezioni europee, che hanno visto riconfermato il parlamentare europeo altoatesino Herbert Dorfmann della Svp, con l'appoggio trentino di Upt, Patt e Ual. «È il più votato in Trentino - ha aggiunto - e appartiene al Partito popolare europeo e per l'Upt questo è un grande valore». E per il futuro ribadisce che «l'alleanza in questione è stata sulle europee e non sono in programma fusioni. La nostra tesi congressuale è quella di un partito territoriale». Quanto poi ai grandi numeri del Pd e del M5s in Trentino «sono frutto della grande campagna mediatica nazionale, che vedeva contrapposti il sì e il no all'Europa».

«Dal voto arriva un segnale chiaro di speranza. Ora non sarà facile corrispondere alle attese sia in Italia sia nella guida del semestre europeo. Per questo serve un patto politico forte e di lungo periodo attorno al Governo Renzi. Un patto con chi ci sta, in questa fase storica, a costruire un campo democratico per la ricostruzione del Paese e il rilancio dell'idea solidale dell'Europa». Lo afferma il presidente dei deputati del gruppo «Per l'Italia» alla Camera, Lorenzo Dellai.

«Ritengo più che lusinghiero il dato che ha visto Trento assegnare al Pd il 49,7% dei voti. Oltre a confermare il rafforzamento della coalizione di governo provinciale con Patt e Upt, collegati nelle elezioni europee ai democratici, il consenso della città conferma il Pd come partito di riferimento». Così il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha commentato i risultati elettorali oggi a margine della conferenza stampa del Comune. «Quando si tratta di voto 'utilè - ha proseguito Andreatta - i democratici attirano anche quella parte di elettorato che per vari motivi aveva scelto altri schieramenti. Il dato è anche una chance per guardare al futuro di un partito che va ulteriormente strutturato». «Èun risultato che non può essere archiviato come episodio legato alla circostanza delle consultazioni per il Parlamento europeo - ha anche osservato Andreatta - ma che dimostra un grado di consapevolezza politica, anche in vista delle elezioni comunali del 2015». «I dati di riferimento a livello provinciale, con il Pd che ha raccolto il 42,35% dei voti, e la coalizione Svp/Patt/Upt con il 12,02% - ha concluso - danno anche la misura di un rapporto di forza che vede i democratici in grado di conquistare anche chi tendeva all'astensionismo, e sicuramente questo avrà un certo peso anche per la politica provinciale».

«Le Europee hanno portato un successo per Matteo Renzi che a tutti gli effetti è berlusconino. Come me Renzi è infatti un figlio della Berlusconi generation». Lo afferma la deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore. Secondo Biancofiore, «Forza Italia deve ora trovare un nuovo leader, nel rispetto del bipolarismo e nel rispetto della continuità con Berlusconi». Per la deputata altoatesina queste elezioni sono «l'ennesimo miracolo compiuto da Berlusconi». «Ancora una volta - ha spiegato - tutto il partito si è appoggiato sulle sue spalle e lui nonostante mille impedimenti ha salvato il risultato di Forza Italia». Biancofiore ha definito sbagliata la scelta dei candidati Fi. «Nell'annus horribilis di Forza Italia si doveva puntare sui big». Per quanto riguarda invece il risultato in Trentino Alto Adige Biancofiore ha parlato di un esito «sconcertante». «Nel 2009 con la candidata Biancofiore avevamo raggiunto in regione il 38,5%, ora solo più il 7%», ha ribadito.













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