«Duomo violato? Non date la colpa alle Vigiliane»
Malossini e le accuse di don Malacarne: «Non possiamo pagare per qualche maleducato». Il sindaco: «Incontrerò i responsabili della Curia»
TRENTO. «Se all’una di notte qualcuno va a fare i suoi bisogni sulla soglia del Duomo non è colpa nostra. Purtroppo invece vedo che per la maleducazione di qualcuno si scaricano tutte le colpe sulle Vigiliane». Guido Malossini, da 29 anni patron delle Feste, confessa di essere rattristato di fronte alle nuove accuse piovute dalla Curia. «Orge vigiliane», è la pesante definizione data da don Ambrogio Malacarne, per lungo tempo delegato del vescovo per l’arte sacra e la tutela dei beni culturali ed ecclesiastici. Dopo aver inviato, lo scorso novembre un esposto al consiglio provinciale e alle massime autorità trentine, don Malacarne è tornato all’attacco e finite le feste dedicate al patrono, ha documentato con abbondanza di foto quella che a suo avviso è una vera e propria «dissacrazione» del Duomo, assediato da camion e immondizia e da un’orgia di folla che nulla si cura del valore storico e religioso della cattedrale della città («Trentino» di ieri, ndr).Il sacerdote se la prende con i tavoli da sagra all’ingresso del Duomo, con cassonetti dell’immondizia e i bagni chimici, ma anche con i fumi e vapori prodotti dal furgone-rosticceria e i carrelli pieni di verdure infilati sotto il portico o all’esterno, a coprire il leone stiloforo di pietra. Preannunciando una denuncia contro gli organizzatori della manifestazione.
La cui reazione non si fa attendere. «Sembra che tutti i mali di Trento siano nelle Feste Vigiliane!», si sfoga Malossini, che si dice triste per le critiche di don Malacarne. «Sembra che si voglia colpirle sempre e per forza. Io rispetto tutti, ma non si tiri troppo la corda perché potrebbe spezzarsi». «Quest’anno abbiamo portato 250 mila persone, il record di sempre, 150 mila solo per la Notte magica. Sono 29 anni che lavoriamo per organizzare al meglio questo appuntamento, con un comitato di persone intelligenti, educate, dotate di senso civico. Noi abbiamo visto anche quest’anno la grande accoglienza per tutti i momenti delle feste. Se poi in piena notte qualcuno va a fare i suoi bisogni nei posti sbagliati ci dispiace molto ma la colpa non è certo nostra. Per la maleducazione di pochi si scaricano le colpe sulle Vigiliane, perché bisogna colpirle per forza. Colpiamole, io ho le spalle larghe...». Fin qui lo sfogo di Malossini. Che lancia a sua volta una provocazione al sindaco: «Decide di chiudere? Lo faccia».
Da parte sua, Alessandro Andreatta questa volta preferisce non entrare nella querelle: «Proprio a San Vigilio ho incontrato don Malacarne e il decano del capitolo monsignor Lodovico Maule. E ci siamo accordati di vederci presto per parlarne. Lo faremo, già nelle prossime settimane», assicura il sindaco. Che sull’argomento qualcosa aveva detto a novembre, in occasione del primo j’accuse di don Malacarne, e poi ancora qualche settimana fa, di fronte al disappunto sull’utilizzo dell’area di piazza Duomo e piazza D’Arogno per le Vigiliane. Andreatta aveva sottolineato il valore delle Feste come «momento di incontro e di socializzazione per la città», rivendicando che per alcuni giorni all’anno si può festeggiare anche nel cuore della città. Si capirà forse nelle prossime settimane se la Curia otterrà udienza in Comune.
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