Dro, i profughi-vigile davanti alle scuole
Aiuteranno i bambini ad attraversare. Nel progetto previsti anche lavori di giardinaggio e in biblioteca
DRO. Integrazione e socializzazione. Un progetto che prenderà piede sperimentalmente nel Comune di Dro dove alcuni richiedenti asilo verranno introdotti alla vita della comunità che li ha accolti con lavori di pubblica utilità. Un’iniziativa presentata nella mattinata di ieri nella sala consiliare del Municipio alla presenza del sindaco e senatore Vittorio Fravezzi, del comandante della polizia locale intercomunale Marco D’Arcangelo, dell’assessore alla cultura Marina Malacarne e del responsabile ai progetti speciali Dino Sommadossi. Un’idea in via di definizione che se produrrà risultati positivi verrà esportata anche nei comuni limitrofi.
Il tutto è stato reso possibile grazie agli organi comunali, Cinformi, la parrocchia con Don Stefano e la polizia intercomunale con il comandante D’Arcangelo in prima linea per sostenere l’iniziativa. Un progetto con tre distinte attività la prima delle quali ha avuto inizio nei giorni scorsi e che vede due richiedenti asilo affiancati ai vigili urbani durante l’orario di entrata e uscita dalle scuole elementari per aiutare gli scolari nell’attraversamento della strada in sicurezza. «Posso confermare - ha dichiarato D’Arcangelo - che i soggetti presi in esame si sono dimostrati subito ricettivi, attenti e precisi». «Costoro - continua il comandante - saranno affiancati dal nostro personale fino a quando lo riterremo opportuno e successivamente si proverà a dare loro una certa autonomia sempre sotto la sorveglianza di un nostro vigile». Entusiasta l’assessore competente che ha poi elencato le altre attività che prossimamente prenderanno avvio. «Saranno coinvolti un totale di 5 profughi - spiega Malacarne - oltre che nella sicurezza stradale anche nell’arredo urbano con lavori di giardinaggio e pulizia e in attività di supporto alla biblioteca». Un progetto delicato e i partecipanti lo riconoscono apertamente e proprio per questo studiato nei minimi dettagli. «Abbiamo iniziato con la formazione e l’accompagnamento ai vigili - spiega Sommadossi - successivamente avvieremo degli incontri con gli studenti, gli insegnanti e i genitori e presenteremo loro quanto fatto e quanto si vorrà fare». Piccoli passi, quindi, per non destare preoccupazioni e timori nell’una e nell’altra parte. «Il comune di Dro - spiega con un certo orgoglio Fravezzi - ha una comunità predisposta all’accoglienza e che ha sempre dimostrato di saper affrontare questa emergenza nel migliore dei modi». «Come Comune - continua - abbiamo deciso di non subirla, ma di gestirla anche con iniziative di questo tipo che diano modo agli accolti di ripagare la comunità in cui risiedono con lavori di volontariato, seguiti e che diano agli stessi dignità».