«Donne? Mi piacciono a letto» Bufera sul sindaco di Cloz «Non è degno, si dimetta»
L’assessora Ferrari: «Infanga le istituzioni». Cogo: «Valuteremo una querela» Baratter: «Esca dalla preistoria». Critiche anche da Conzatti, Robol e dalla Cgil
TRENTO. «A me le donne piacciono nel letto». Le parole del sindaco di Cloz Natale Floretta, in un’intervista pubblicata ieri dal Trentino, scatenano una bufera politica. La prima a intervenire è l’assessora provinciale alle pari opportunità Sara Ferrari (Pd): «Il sindaco di Cloz si deve vergognare, ha infangato le donne e l’istituzione che rappresenta. Le sue sono parole totalmente indegne del suo ruolo». Ma l’assessora va oltre e accusa Floretta di avere «convinzioni medievali»: «Quando afferma che una donna non può occuparsi di foreste e malghe, ma solo di sociale e cultura, rilancia ancora una volta stereotipi che dobbiamo scardinare, a partire dalla scuola. Non ci sono mestieri da uomini e da donne, non lo dico io lo dicono i dati sugli studi e le professioni».
Le reazioni ufficiali si moltiplicano nel corso di tutta la giornata, senza contare quelle sui social network, dove in tanti (tra cui il giovane presidente della Ual Michele Anesi) chiedono le dimissioni del sindaco. Commenti arrivano da rappresentanti istituzionali e dalla società civile. Tranchant Margherita Cogo, ex assessora provinciale e da sempre impegnata nelle battaglie femminili: «Un uomo che ha responsabilità nelle istituzioni non può permettersi di dire certe cose. Mi sono sentita con altre donne con cui da anni condividiamo un impegno e valuteremo se querelare il sindaco per dichiarazioni offensive e discriminatorie nei confronti delle donne, anche quando sostiene che non può attribuire a un’assessora certe deleghe come quella sulle foreste». «Vorrei che fossero le consigliere di Cloz, per prime, a chiederne le dimissioni - prosegue Cogo - altrimenti anche chi come me ha sempre votato donna per principio, dovrebbe concludere che non vale la pena votare donna e si può lasciare che la politica la facciano gli uomini».
Prende posizione il Patt con il capogruppo provinciale Lorenzo Baratter a nome anche del segretario Franco Panizza e della presidente del movimento femminile Daiana Boller: «Il sindaco di Cloz esca dalla preistoria, certe uscite non sono degne di un rappresentante del popolo. Il maschilismo è purtroppo una malattia non ancora debellata anche nel progredito Trentino. Sono purtroppo queste apparenti “leggerezze” che poi di fatto consentono altri di sentirsi legittimati in determinati, spregevoli, comportamenti. Floretta ha tra le altre cose affermato che “il lavoro in montagna è un lavoro per uomini”. Gli ricordiamo che vi sono oggi in Trentino decine di migliaia di donne che tengono vive le nostre montagne grazie al loro duro lavoro anche nelle malghe e nei boschi, come hanno fatto nei secoli e anche nei momenti di grande difficoltà, quando sostituirono gli uomini che emigravano o andavano in guerra. Ed è anche e soprattutto grazie alle donne se questa terra oggi è una terra più moderna. Floretta pensava di raccogliere consensi o di essere divertente? Si metta il cuore in pace: ha fatto una pessima figura. Chieda immediatamente scusa a tutte le donne, anche se questo non riparerà l’affronto. E per cortesia non replichi dicendo che scherzava, perché un uomo con la U maiuscola, tanto più se rappresentante delle istituzioni, deve avere il coraggio di prendersi fino in fondo le proprie responsabilità».
«Adesso basta!», scrive su Facebook la segretaria Upt Donatella Conzatti, «lo dico non solo a colui che ha pronunciato tali parole ma ai molti, ancora troppi, che si comportano come fosse un pensiero ricorrente». Il post conquista oltre 100 “mi piace”. Si dice incredula l’ex segretaria del Pd Giulia Robol: «Parole allucinanti e gravissime. Già i cliché sulle “competenze da donne” sono fastidiosissimi, ma scadere così in basso da parte di chi fa politica e rappresenta le istituzioni è inaccettabile. Fossi in Floretta io sotto le lenzuola andrei a nascondermi». Interviene la Cgil trentina con il segretario Franco Ianeselli: «È gravissimo che un sindaco si permetta di usare parole grette e volgari sulle donne. Ed è grave che nel 2015 si rilancino stereotipi di ruolo che pensavamo da tempo superati». Da Bolzano Nadia Mazzardis a nome della segreteria provinciale del Pd: «Frasi come quelle del sindaco di Cloz ci riportano indietro di decenni. Non ci resta che prendere atto che sono fondamentali azioni positive e leggi che impongano la presenza femminile laddove una cultura politica ancora troppo machista vuole le donne sempre e solo ancelle disponibili».
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