L'INTERVISTA

Divina: «Vi spiego il “mio” Santa Chiara. Con Mart e Muse» 

L’ex senatore della Lega è il nuovo presidente. «Credo che l’ente culturale debba fare sinergia, interfacciandosi: ci sono eccellenti idee su cui lavorare. Ma non solo con Trento e Rovereto, ma più aperti anche ai territori»


Gianpaolo Tessari


TRENTO. Ha in mente, in primo luogo, una serie di sinergie con mart e muse per quel centro santa chiara di cui è stato chiamato alla presidenza dalla giunta provinciale. in questo colloquio il già senatore della lega sergio divina anticipa le sue prime mosse da presidente dell’ente culturale. ma non solo.

Divina come si approccia alla presidenza del Centro Santa Chiara?

La prima cosa che intendo fare, ed è in agenda a breve, è confrontarmi con l’assessore alla cultura Mirko Bisesti. Dall’assessore di riferimento capirò quali sono le linee guida per lo sviluppo della parte gestionale del Santa Chiara. Mi attendo delle direttrici su cui poi innestare il lavoro del consiglio d’amministrazione. Non è un segreto che l’organismo che presiedo sia una specie di anello di congiunzione con la giunta.

Sulla sua nomina non sono mancate le polemiche. Nessun esponente del centrosinistra ha dato parere positivo...

Ma questo lo giudico come il mestiere che è proprio delle opposizioni. Ci sta. Anche, se a volte, il tentativo di qualcuno si è rivelato goffo.

Ah sì, in che senso?

Beh, c’è stato chi ha scambiato la direzione artistica con la gestione dell’ente. Noi, ripeto, siamo la cinghia di trasmissione, cercheremo di renderci utili in modo diverso. Come ogni società, struttura, va gestita secondo parametri di organicità, economicità, funzionalità. Il Santa Chiara è un ente che potrebbe fare anche produzione: questo va considerato all’interno di un budget assegnato che verrà stabilito dalla giunta provinciale. Occorrerà conciliare tutte le attività, sfaccettate, all’interno di questo budget. Ma non solo...

Che altro?

Il Santa Chiara si occuperà sempre di più dell’organizzazione delle Feste Vigiliane che prima erano concentrate su di una struttura del Comune di Trento. Il mondo culturale con cui interfacciarsi è ampio e credo che le tre strutture culturali principali possano, se non debbano, interfacciarsi il più possibile in modo sinergico.

In particolare a chi si riferisce?

Ai due grandi musei, Mart e Muse, dove assieme si potranno fare delle cose eccellenti. Anzi, credo sia una scelta quasi obbligata: anzi, qui posso anticipare che c’è una bella figura trentina, un maestro d’orchestra, che ha un progetto molto bello sulla funzionalità di queste tre strutture. Da quello che ho capito, siamo all’inizio però, la giunta punta anche in quest’ambito ad un coinvolgimento dei territori. Interagiremo con chi vuole produrre o proporre. Sentiremo Provincia ed i due Comuni di Trento e di Rovereto.

In tema culturale come valuta le violenti contestazioni che si sono registrate a Sociologia mercoledì?

L’Università è sempre stata una fucina di ideologie, a volte anche estremizzate. A tutte le parti è necessario fare capire come sia opportuno ascoltare opinioni diverse. Bene se si condividono, altrimenti si può manifestare, ma in toni civili, la propria contrarietà. Impedire a qualcuno di esprimere il proprio parere mi sembra addirittura anacronistico, ma sta succedendo.

Divina lei ha vissuto una lunga storia nella Lega. Ora è stato chiamato alla presidenza del Santa Chiara dalla giunta trainata proprio dal suo partito.

Io ho fatto la mia storia nella Lega e nella Lega rimango tutt’ora. La mia esperienza può essere d’utilità alla nuova classe dirigente, ancora giovane, del partito. É un ragionamento che ho fatto con il segretario della Lega Mirko Bisesti che, tempo fa, mi ha prospettato l’ipotesi di rivestire questo ruolo al Santa Chiara. Un’idea che ho accolto volentieri. Posso aggiungere una cosa?

Prego, dica pure.

Si è detto che queste presidenze vanno svolte a titolo gratuito. Giusto così, lo prevede la legge. Ma non escludo che potremo essere anzi chiamati a mettere mano ai nostri portafogli: con una responsabilità di bilancio potresti anche incappare in errori e valutazioni. Va valutata la necessità di dotarsi di una forma di copertura assicurativa.













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