Dissequestro Cantinota, la procura dice ancora no

Nulla di fatto al tribunale del riesame sulla questione Cantinota. La procura dice ancora no al dissequestro, e il collegio dei giudici che deve decidere ha rinviato tutto al 21 gennaio



TRENTO. Nulla di fatto ieri al tribunale del riesame sulla questione Cantinota. Il collegio (presiede Avolio assieme a Borrelli e De Donato) ha rinviato tutto al 21 gennaio per dare la possibilità alle parti - ossia il locale e la procura - di arrivare ad un accordo che permetta una soluzione condivisa. Per ora le posizioni sembrano molto distanti con la procura che porta avanti il suo «no» al dissequestro del locale - chiesto e ottenuto dopo la denuncia di alcuni vicini di casa che lamentavano emissioni sonore oltre i limiti - e la Cantinota che dopo aver ottenuto il parziale dissequestro, mirerebbe a poter usare tutto il locale e quindi anche la parte discoteca.

E ieri davanti al riesame, l’avvocato dello storico punto di ritrovo di via San Marco, Matteo Benvegnù, ha portato i lavori che sono stati fatti fino a questo momento proprio - è stato spiegato - per diminuire l’emissione di rumori. In particolare sarebbero stati eseguiti dei lavori di insonorizzazione del locale, e sarebbe stato rivisto l'impianto di ventilazione della discoteca che era quello che creava più rumore almeno stando alle conclusioni del perito della Procura. Lavori che avrebbero già portato ad una sostanziale riduzione dei rumori ma il locale sarebbe disposto a fare di più. E in particolare il progetto prevede la realizzazione di un controsoffitto tra il locale che ospita la discoteca e l'appartamento del piano di sopra. Ma per la procura la strada sarebbe ancora quella del no. Ricordiamo che era stata la stessa procura a promuovere l’appello al giudice del riesame dopo la decisione del giudice di procedere ad un parziale dissequestro. In pratica è rimasta sigillata solo la consolle del dj precludendo di fatto l’attività di discoteca mentre il ristorante e il piano bar possono continuare la loro attività.

Al sequestro - era la fine del novembre scorso - si era arrivati dopo l’esposto presentato da alcuni vicini di casa della Cantinota che lamentavano di venire disturbati dalla musica e dai rumori che provengono dal locale. Dal 2007 la Cantinota, infatti, non è più solo piano bar e ristorante, ma anche discoteca. Secondo gli inquilini, il rumore complessivo sarebbe eccessivo. Per questo hanno deciso di presentare denuncia. Il sequestro aveva dato vita ad un intenso dibattito con tanto di sit in e post it davanti al locale.













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