Disordini alle Novaline. I No Tav salgono sulla trivella
Forte tensione al presidio contro i carotaggi per la nuova linea del Brennero. Molti manifestanti sono stati portati in Questura, saranno denunciati
TRENTO. Disordini a Mattarello, lungo la strada delle Novaline, con i No Tav che hanno organizzato un presidio e hanno preso di mira la trivella nei pressi della zona su cui dovrebbe passare il nuovo tracciato della ferovia ad alta capicità della linea del Brennero. La polizia ha portato in questura alcuni attivisti No Tav. Una ventina di ragazzi sono stati accompagnati in questura per essere identificati. Sono già stati tutti rilasciati ma verranno denunciati per danneggiamento e invasione di terreno privato. Una ventina gli attivisti ancora presenti lungo la strada delle Novaline. Quattro giovani sono saliti sulla trivella, che sarebbe stata anche danneggiata, nei pressi del capitello dei Ronchi. Gli attivisti sono tuttora sulla trivella.
La strada che collega Mattarello alla Fricca rimane tuttora inagibile, con presidi della polizia locale; possono passare soltanto i residenti. Durissimo il commento del consigliere provinciale del Movimento 5 stelle Filippo Degasperi, che questa mattina, allertato dell’accaduto, ha voluto recarsi sul posto per verificare di persona: «Ho trovato le forze dell’ordine che portavano via delle persone da un campo e mi sono subito chiesto chi mai avesse disposto una simile azione di polizia. Ma nessuno mi ha dato risposte, né i funzionari di polizia, né i graduati dei carabinieri presenti. Alla polizia municipale di Trento, invece, ho chiesto invano delucidazioni sulle presenza di quel cantiere improvvisato, con una trivella dietro una recinzione apparentemente abusiva, che non riporta le dovute informazioni su intervento, autorizzazioni, committente, responsabile della sicurezza eccetera. Mi chiedo chi, nelle istituzioni trentine, abbia deciso di puntare su un aumento dello scontro sociale, di favorire una strategia del conflitto, facendo arrivare qui a Mattarello le forze dell’ordine, compresi celerini e carabinieri del Settimo, per fronteggiare qualche decina di manifestanti pacifici. Ciò che appare evidente è che l’Osservatorio sul paesaggio istituito dall’assessore provinciale Mauro Gilmozzi non serve proprio a nulla: zero informazione ai cittadini, zero coinvolgimento pubblico, zero trasparenza. In altre parole, invece di informare preventivamente la cittadinanza sui progetti in corso, si fa tutto di nascosto e poi si manda la polizia a rimuovere chi fa sentire il suo dissenso»,