Dellai: «Indennità da tagliare»

Il nostro appello raccolto dal governatore: non possiamo più sottrarci



TRENTO. «Io sono per una significativa riduzione del trattamento economico dei consiglieri e, quindi, degli assessori». Scandisce bene le parole il presidente della Provincia Lorenzo Dellai aderendo all'appello rivolto dal nostro giornale ai politici affinché si riducano lo stipendio. Il governatore spiega nel dettaglio: non si riferisce ai rimborsi, ma all'indennità base, alla busta paga insomma. Poi, ricorda che i trentini hanno già dato molto eliminando i vitalizi e bloccando gli aumenti automatici. Spiega, però, che il momento che sta vivendo il mondo intero non permette ai politici di sottrarsi ai sacrifici.

Non si nasconde dietro un dito e non parla di fumosi tavoli tecnici. Il presidente parla nella consueta conferenza stampa del venerdì, dopo la seduta di giunta. Esordisce senza aggirare il problema: «Abbiamo già detto che intendiamo ridurre del 10 per cento le spese dell'organizzazione e del funzionamento di tutta la macchina pubblica trentina. Pensiamo a un risparmio di 120 milioni di euro da usare per i cittadini, visto che risorse nei prossimi anni diminuiranno. I sindacati chiedono un contenimento della spesa e, su questa strada, la giunta è sensibile e consapevole. Siamo consapevoli anche che è necessario un contenimento dei costi della politica. Il Trentino ha già affrontato alcuni nodi come i vitalizi, che abbiamo cancellato dal nostro ordinamento, oppure come il blocco dell'aumento automatico delle indennità. Quindi, è giusto dire che ci siamo mossi, ma è giusto anche dare un segnale ulteriore».

Il presidente spiega che non ci si può fermare e dire: abbiamo già dato. I cittadini che faticano ad arrivare a fine mese e che, pure, devono fare altri sacrifici imposti loro dalla manovra finanziaria non lo capirebbero. Per questo Dellai cerca di essere chiaro: «Non partecipo alla fiera delle dichiarazioni. Ma sono assolutamente a favore di un'iniziativa in Consiglio regionale che riguardi il trattamento base dei consiglieri e, quindi, degli assessori. Sono per una significativa riduzione delle indennità. Dico questo pur essendo consapevole che noi trentini siamo già nella parte bassa della classifica degli stipendi».

Dellai, però, spiega che la crisi che sta mettendo in ginocchio il paese non esime nessuno dal fare la sua parte: «Siamo nel pieno di una crisi che produrrà i suoi effettivi nei prossimi anni. I segnali che arrivano sono di grande preoccupazione e, dunque, nonostante sia giusto ribadire che abbiamo già fatto molto, riteniamo molto giusto un provvedimento a livello regionale e auspico che l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale inizi a fare l'istruttoria annunciata e adotti le misure per ridurre i costi della politica».

Il governatore ha anche parlato della manovra di Tremonti e dei suoi effetti sulle finanze provinciali: «La manovra ha scarsi strumenti per la crescita. Se viene anticipata, gli inasprimenti tributari verranno anticipati di un anno e si avvicinerà il salasso. Per noi, la cosa si traduce nel fatto che si anticipa di un anno anche il patto di stabilità previsto per il 2013. Questo significherebbe che dovremmo aggiungere ai 118 milioni del patto di stabilità del 2012 anche i 100-150 che il governo vuole per il 2013. Oltre a questi, si dovrebbero aggiungere anche i quasi 50 milioni del patto di stabilità dei Comuni. Quindi si tratterebbe di un vero salasso».

Sull'eventuale anticipo della manovra Dellai è scettico: «Non credo che la manovra verrà cambiata. Se dovessero anticiparla così com'è si rischia di anticiparne gli effetti negativi. Io vedo che non innesca processi di crescita. Comunque noi siamo pronti a qualsiasi evenienza». Poi Dellai ha parlato della crisi: «Il quadro per certi versi è preoccupante, per altri è meno problematico. Abbiamo fatto il punto della situazione insieme agli assessori e abbiamo visto che la crisi morde ancora per quest'anno e morderà ancora di più l'anno prossimo. Noi non possiamo perdere la concentrazione sulle politiche di occupazione e sviluppo. Dobbiamo ripartire dallo spirito del 2009. Bisogna ritrovare quello che spirito che ci ha permesso di affrontare tutti insieme al meglio la crisi».

Dellai, poi, ha chiuso con una battuta sulle ferie dei parlamentari e del governo: «Nell'interesse del paese, forse è meglio che le ferie di qualcuno siano lunghe tutto l'anno, mentre che altri non riposino mai e si dedichino alla crescita. Noi ci riposeremo solo qualche giorno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano