Dellai: "Festival dell'economia pluraleche guarda alla verità e al rispetto"
Inaugurata la quinta edizione della rassegna trentina che quest'anno si occupa di informazione come strumento di conoscenza e possibilità di soluzione dei problemi, spesso causati dalla scarsità o poca trasparenza delle informazioni disponibili
TRENTO. "Quello che vorremmo offrire a tutti è lo spirito del Festival dell’economia: uno spirito che guarda alla verità, al rispetto reciproco e alla discussione. Lo spirito dello stare assieme, perché questo festival se ha una caratteristica è proprio quella di essere plurale”.
Così Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, durante la cerimonia ufficiale di inaugurazione, al Castello del Buonconsiglio, della quinta edizione del festival. Al suo fianco il sindaco della città, Alessandro Andreatta; il curatore scientifico, Tito Boeri; il presidente dell’Università di Trento, Innocenzo Cipolletta; l’editore Giuseppe Laterza; il direttore generale di Intesa San Paolo, Marco Morelli; il direttore del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, Gianni Riotta. Vale a dire coloro che costituiscono il nucleo fondatore ed organizzativo del festival.
Ha portato il suo saluto Pascal Le Merrer, direttore generale delle “Giornate dell’economia” di Lione, appuntamento giunto alla terza edizione e che è nato proprio sull’onda del successo del festival trentino (ed anche in Spagna si sta organizzando qualcosa di simile…). Infine anche il saluto di Alberto Majocchi, il presidente dell’ISAE, l’Istituto di Studi e Analisi economica che in questi mesi ha analizzato il grado di conoscenza di consumatori ed aziende riguardo alle questioni economiche. Risultati più che mai utili per affrontare il tema di questa quinta edizione del festival: “Informazioni, scelte e sviluppo”.
"Ci sono chiare indicazioni _ ha detto Tito Boeri _ sul fatto che ci sia una domanda di qualità sui temi dell’economia e che l’offerta sia invece insufficiente. L’indagine dell’ISAE dimostra che gli italiani ritengono inadeguato il modo di fare informazione ed il fatto che l’Italia sia al trentesimo posto nella classifica sulla qualità dell’informazione economica la dice lunga.
I canali sui quali ci si forma una opinione non sembrano informare in modo adeguato ed il canale principale è quello della televisione, dove le informazioni distorte non mancano. Di qui l’importanza del tema scelto quest’anno per il festival, chiamando proprio i molti protagonisti del mondo dell’informazione per capire, con loro, come migliorare il modo di dare informazioni economiche ad un pubblico il più vasto possibile. Perché è palese che c’è un legame assai stretto tra informazioni, scelte e sviluppo".
Secondo Gianni Riotta "capire cosa sta succedendo è un problema di tutti perché la globalizzazione è appena agli inizi e stiamo davvero living financial times, per dirla con lo slogan di un celebre quotidiano economico.
Certo, è difficile spezzare il pane dell’informazione economica, occorre grande umiltà, di tutti. Davanti a questo tsunami nessuno ha sufficienti informazioni per trovare la soluzione e dunque ognuno ci metta del proprio. Qui facciamo network per condividere esperienze e per imparare".