Delega fiscale, Trentino sotto attacco: «Privilegi»

Zaia: «Competitività dopata». Biancofiore a Libero: «Dal governo 10 miliardi» Bellunesi pronti alla mobilitazione. Panizza: «Non risolvono così i loro problemi»



TRENTO. Trentino sotto attacco, questa volta per colpa della delega fiscale. Attacco concentrico. A iniziare a sparare, mercoledì, è stato il giornale Libero, che in prima pagina ha pubblicato un editoriale del direttore Maurizio Belpietro. Titolo: «Lussi e privilegi. Ma non possiamo più permetterci le Regioni Speciali». E via con i suggerimenti al commissario per la spending review Carlo Cottarelli: «Con 12,5 miliardi di imposte trattenute e poltrone pubbliche moltiplicate le "cinque sorelle" sono un lusso da sforbiciare». E la Provincia di Trento in particolare viene accusata di prendersi cura dei suoi cittadini «anche con buoni vacanza per il mare e con congedi di paternità fino all’ottavo anno del figlio». Seconda puntata ieri, con lo spazio che Libero ha dedicato alla deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore, la quale - riferendosi all’emendamento alla legge di stabilità concordato dal governo con Trento e Bolzano - come nel suo stile non ha usato mezzi termini: «Bisogna fermarli. Stanno assegnando alle Province autonome i poteri di uno Stato: completa autonomia fiscale e potere di legiferare in materia di tributi. E soldi. Tantissimi soldi, 5 miliardi di trasferimenti a testa».

A dargli man forte c’è il governatore veneto, il leghista Luca Zaia, che dichiara: «Quella presa a Roma è una decisione che rischia di minare le più semplici regole della concorrenza, in questo modo la competitività di Trento e Bolzano è dopata. Questi territori godono di vantaggi irrecuperabili e smisurati rispetto a imprenditori e lavoratori che operano nel bellunese».

E proprio da Belluno ieri è arrivata una dichiarazione di guerra. Il sindaco di Pieve di Cadore Maria Antonia Ciotti invita alla mobilitazione la montagna veneta, sindaci, amministratori, imprenditori, sindacati e cittadini «contro le ingiustizie dello Stato nei confronti della terra bellunese». Duro l'attacco allo Stato e al governo, che «concede privilegi a chi li ha già - scrive - e dare poi la delega fiscale alle Province di Trento e Bolzano vuol dire far morire dal punto di vista economico la nostra provincia». Per Ciotti «si crea una palese concorrenza sleale, favorendo lo spostamento delle nostre imprese nei loro territori e a noi resteranno i disoccupati». Ciotti propone di ricorrere in Cassazione e alla Corte Europea «visto che noi siamo nelle Alpi come Trento e Bolzano e l'Europa riconosce l'uguaglianza della montagna». Dura la reazione del deputato Franco Panizza (Patt), che ribatte alle «incredibili dichiarazioni» dell’onorevole Biancofiore: «Con la legge di stabilità alle autonomie speciali non è stato concesso alcun privilegio. Semplicemente si è cominciato a dar corso a quanto stabilito con l'Accordo di Milano e nel quadro normativo previsto dal federalismo, specificatamente sulla parte relativa alle autonomie speciali. Forse perché nella sua vita politica non è mai riuscita a rappresentare e a difendere le istanze delle popolazioni del Trentino e dell'Alto Adige, si scaglia contro di loro, e contro il fatto che ci siano in Parlamento forze che non fanno altro che mantenere fede al mandato ricevuto dagli elettori». Quanto alle proteste venete, «agli amici del bellunese - risponde Panizza - dico che non è prendendosela con la nostra autonomia che risolveranno i loro problemi. Ci troveranno sempre al loro fianco ogni volta che chiederanno legittimamente competenze e di poter avere una maggiore autonomia».













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