Dalle larve alle alghe ecco l’aperitivo più naturalistico
Facce perplesse ma poi anche stupore: «Non è così male» Gli esperti: tanti piatti tradizionali sono fatti in modo strano
TRENTO. Alghe e larve gli ingredienti base dell’aperitivo proposto ieri sera al Barycentro. Se vi sembra uno scherzo, in realtà è molto di più: è scienza. Sì perché l'incontro, organizzato dal Museo di scienze naturali, è stata occasione per parlare di scienza in modo diverso. «E quale modo migliore per trarre spunto per un approfondimenti naturalistico se non partendo dalla gastronomia?», ha spiegato Samuela Calliari, responsabile eventi del Museo di scienze. Incuriosite, una cinquantina di persone ha partecipato a questo anomalo aperitivo a base di camole della farina, larve dell’alveare e alghe. Facce perplesse, bocche storte e fronti corrucciate hanno però ben presto lasciato spazio allo stupore constatato che, dopo l’iniziale scetticismo, che le pietanze non erano poi così male. Massimiliano Tardio, algologo, e Mauro Gobbi, entomologo, hanno prima raccontato qualche curiosità a proposito di alghe e insetti, per poi lasciarli alla prova del palato. «Non tutti forse sanno che in Italia esistono 35 mila specie di insetti e che gli insetti sono il 50% degli organismi viventi presenti sulla Terra», ha spiegato Mauro Gobbi, mentre Massimiliano Tardio ha ricordato come il 70% dell’ossigeno respirato sia prodotto proprio dalle alghe. Inoltre, i due ricercatori hanno anche fatto presente come alghe e larve non siano alimenti così estranei alla nostra dieta. «A Napoli le alghe, chiamate lattuga di mare, sono l’ingrediente base per cucinare le zeppolelle di mare» ha raccontato Massimiliano Tardio. «Della Sardegna, invece, è noto il casu marzo, un formaggio fatto con larve di mosca casearia del quale si dice che più questi insetti siano presenti, più sia buono» ha detto Mauro Gobbi. E se pensate che chi assaggia alghe e insetti lo faccia una volta nella vita e mai più, vi sbagliate di grosso. «Da quando incontri come questo sono iniziati l'azienda presso la quale il Museo si rifornisce per gli aperitivi e le cene a base di insetti è stata letteralmente sommersa di richieste di persone che desiderano introdurre questo tipo di ingredienti nella loro alimentazione», conclude Samuela Calliari.
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