LE AUTORIZZAZIONI

Dalla Provincia di Trento è arrivato il via libera

Rossi disse: «Se ne dovrà parlare». Ma non se n’è più parlato. Ecco la targa che inizia in tedesco



TRENTO. Diceva il governatore trentino Ugo Rossi che di quelle croci se ne sarebbe dovuto parlare, visto che a cent’anni dalla Grande Guerra sarebbe stato opportuno ricordare entrambe le parti in conflitto e non una sola. Era l’aprile scorso e non se n’è più parlato, ma nel frattempo la Provincia autonoma - per quanto di propria competenza - ha dato il via libera alle croci su richiesta degli Schützen della valle di Fassa nel territorio di Pozza di Fassa (in località Campo della Selva) e a Punta Penia, sulla Marmolada (dove comunque gli Schützen hanno scelto di posare una targa). In realtà la Provincia ha indicato una serie di prescrizioni, tra cui l’obbligo di presentare una relazione ogni dieci anni per confermare lo stato di manutenzione dell’opera. Dire di «no» sarebbe stato tutto sommato semplice visti gli appelli lanciati negli anni scorsi dagli ambientalisti per evitare i simboli religiosi (tutti) che affollano le nostre vette.

Croci in acciaio "corten" alte 165 centimetri

La scheda tecnica delle croci installate e alcuni dei manifesti che annunciano le commemorazioni di domani e domenica in tutto il Trentino. Leggi l'articolo

Le croci sono tutte uguali, alte 150 centimetri (che diventano 165 una volta posate sul basamento) e realizzate in acciaio corten, molto resistente e con la caratteristica ossidatura. La targa - riprodotta nella fotografia qui accanto - recita in tedesco, italiano, ladino e inglese: «In ricordo dei nostri Standschützen Tirolesi». Firmato: gli Schützen del Tirolo.

Le croci sono state benedette lo scorso aprile in piazza Walther e sono state posate nei giorni scorsi. Ma in alcuni casi è stato solo predisposto il basamento, mentre la posa ufficiale avverrà il giorno della commemorazione, cioè domani o domenica, in base al calendario stabilito dalle compagnie trentine.

Gli obiettivi? Sono elencati nel programma dell’iniziativa: «Ricordare i nostri avi, collaborare oltre le attuali frontiere, rendere attuale la storia, conoscere la nostra terra».













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