Daldoss: più peso e soldi alle Comunità

L’assessore: «Riforma entro 6 mesi. Novità sui finanziamenti». I sindaci: «Sacrifici sì, ma li faccia anche la Provincia»


di Chiara Bert


TRENTO. Riforma delle Comunità di valle, finanza locale e investimenti, edilizia pubblica. Per la sua prima uscita pubblica il neoassessore provinciale agli enti locali Carlo Daldoss ha scelto ieri di incontrare il Consiglio delle autonomie. E ai sindaci e presidenti di Comunità ha spiegato in modo chiaro in che direzione intende muoversi. Lo ha fatto chiedendo «corresponsabilità tra le istituzioni» per affrontare «le decisioni forti a cui saremo obbligati». E ha promesso un metodo di lavoro «meno formale», che riconosca al Consiglio delle autonomie anche un ruolo più propositivo e «più peso nelle scelte vere con meno passaggi dove non servono».

La riforma istituzionale. L’ex sindaco (di Vermiglio) Daldoss ha subito affrontato il nodo più delicato, quello della riforma istituzionale, che - ha ammesso - «ha lasciato qualche difficoltà nel rapporto tra Comunità e sindaci». Ma non si torna indietro. «Le Comunità di valle - ha chiarito - non sono negoziabili e resteranno il perno dell’assetto istituzionale», una strada obbligata anche dalla situazione finanziaria che vede una progressiva contrazione delle risorse pubbliche. L’assessore si è impegnato a non fare stravolgimenti, ma ha indicato alcuni obiettivi. Primo: fare chiarezza sui ruoli, che fin qui hanno nuociuto al buon funzionamento degli enti. Secondo: semplificazione e riduzione delle assemblee a partire da quelle pletoriche da 99 membri (le Giudicarie), «perché 100 persone difficilmente riescono a produrre qualcosa». La proposta di riforma, ha detto, arriverà dopo un confronto nella maggioranza e con i territori ma «dovrà essere pronta in 5-6 mesi, perchè non si può pensare di cambiare le regole a ridosso del voto» (le elezioni delle Comunità di valle si terranno nella primavera 2015).

Novità per la finanza locale. Collegata alla riforma delle Comunità è in arrivo anche una riforma dei trasferimenti dalla Provincia agli enti locali. «In pochi anni è cambiato il mondo - ha esordito Daldoss - la Provincia diventa sempre meno determinante sui bilanci dei Comuni e occorre ragionare se il bacino ottimale per i flussi di cassa sia quello comunale». La risposta - sottintesa - è no. Per l’assessore «servono momenti sovracomunali per definire gli investimenti e realizzare certe opere». «È necessario selezionare e sempre più - ha insistito - bisognerà ragionare per territori e concentrarsi su investimenti che creano valore aggiunto, con una maggiore condivisione tra le varie realtà». Ha quindi rilanciato «Cassa2» come strumento «per dare ai Comuni la possibilità di investire le risorse disponibili», evitando quanto accaduto anche lo scorso anno quando nelle casse comunali sono rimasti alcuni milioni di euro (che la Provincia restituirà nel prossimo bilancio).

Investimenti: 200 milioni da sbloccare. Daldoss ha poi ricordato che ci sono tra i 150 e i 200 milioni di finanziamenti concessi ai Comuni dal 2004 in poi per investimenti e non utilizzati perché i progetti non sono stati cantierizzati. «Ragioniamo - ha sollecitato - se sono ancora strategici e utili o se valga la pena dirottare quelle risorse su altro».

I sindaci. Dai sindaci e dai presidenti delle Comunità è arrivato ieri apprezzamento per Daldoss e volontà di collaborazione. Con qualche puntualizzazione. Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta ha insistito sulla corresponsabilità: «Noi abbiamo fatto la nostra parte sul piano finanziario, ora chiediamo un adeguato impegno e coraggio dentro l’amministrazione provinciale, dove qualche disponibilità di denaro ancora c’è che invece non hanno Comuni e Comunità». Il neoconsigliere provinciale del Patt Walter Kaswalder, che non si è ancora dimesso da sindaco di Vigolo Vattaro, ha invocato «discontinuità» parlando come «sindacato dei sindaci»: «I sacrifici li dobbiamo fare tutti, non solo i Comuni che hanno le assunzioni bloccate dal 2007 e hanno subito tagli del 10% contro il 4% della Provincia». Toni non condivisi da altri colleghi. E lo stesso assessore Daldoss ha replicato secco a Kaswalder: «Dovrai fare anche tu la tua parte». Come dire, siamo tutti sulla stessa barca.

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