Crisi, aumentano cause e pignoramenti

Circa 300 legali del Nord Est in città per discutere delle difficoltà di aziende e famiglie e dei problemi della professione



ROVERETO. Crisi, fallimenti, indebitamento delle famiglie e pignoramenti. Argomenti di triste attualità che saranno affrontati oggi nel corso dell’assemblea degli avvocati del Nord Est, cui parteciperanno circa 300 legali triventi e che prenderà il via al Mart a partire dalle 10. Argomenti di attualità anche in una regione come la nostra, dove tra il 2008 e il 2012 sono state circa 9mila le aziende -e tra essere anche realtà con una lunga storia – che hanno chiuso i battenti, una regione che nel primo semestre di quest’anno ha fatto registrare circa 6500 nuove procedure fallimentari, con un incremento del 5,9 per cento rispetto all’anno prima. E nessuna fascia sociale sembra al sicuro: operai, insegnanti, forze dell’ordine. «Quello che un tempo era un istituto che si studiava teoricamente all’università, il pignoramento presso terzi, oggi riguarda tutte le fasce sociali: operai, insegnanti, forze dell’ordine – spiega il presidente degli avvocati di Rovereto Mauro Bondi, che interverrà oggi all’assemblea – “colpa” anche del sistema di credito al consumo che consente di comprare beni a rate che scattano magari l’anno successivo, ma che arrivano inesorabili anche se nel frattempo si è perso il lavoro o sono diminuiti i guadagni. Quanto alla crescita delle procedure concorsuali è evidente che va ricondotta agli effetti della crisi, anche se, con il concordato, si permette di bloccare per un certo lasso di tempo la situazione debitoria delle imprese in difficoltà nella speranza che arrivino tempi migliori e che sia così possibile evitare il fallimento definitivo». E la crisi non risparmia nemmeno gli stessi avvocati, il cui numero è più che quintuplicato nel giro di pochi anni. «Circa 25 anni fa, quando ho iniziato la professione, a Rovereto – prosegue Bondi – c’erano 37 avvocati. Ora siamo arrivati a 200. Il territorio è lo stesso e il lavoro diminuisce. E poi banche e assicurazioni tendono sempre più a seguire con i propri avvocati interni il recupero dei crediti evitando di “distribuire” le cause tra i vari professionisti di Rovereto. E quando lo fanno, i compensi sono ridotti all’osso». Una nota lieta, in questo quadro assai poco roseo, c’è e riguarda l’efficienza degli uffici giudiziari roveretani. «Il tribunale figura nelle classifiche nazionali tra i primi 5 per quanto riguarda il tempo di definizione di un procedimento civile di primo grado: un anno e mezzo – spiega il presidente degli avvocati del triveneto Antonio Rosa, anche lui presente all’appuntamento – È un modello al quale dovrebbero ispirarsi molte altre realtà nazionali sia per i tempi di lavoro sia per il clima di assoluta collaborazione tra presidenza del tribunale e avvocatura».

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