Cosa sognano i giovani trentini?Un lavoro, una casa, la pensione
In due mesi di apertura, la «Bottega dei Sogni», un cilindro bianco allestito in piazza Cesare Battisti, ha raccolto i sogni di 500 trentini, più altrettanti di turisti. E sono sogni "terra terra", condizionati dai tempi di crisi. Niente orizzonti lontani, ma un lavoro sicuro
TRENTO. In tempo di crisi non ci si può permettere nemmeno di sognare. E così i sogni diventano terra terra: si immagina di avere un lavoro sicuro, una casa, la pensione e non si fantastica più su lunghi viaggi in Australia, safari in Africa o nuotate tra le balene. No, i ragazzi sono alla ricerca di sicurezze e non lasciano galoppare l’immaginazione verso orizzonti inesplorati.
In due mesi di apertura, la «Bottega dei Sogni», un cilindro bianco allestito in piazza Cesare Battisti, ha raccolto i sogni di 500 trentini, più altrettanti di turisti. Ogni persona che entrava scriveva su due cartoline il proprio sogno: una rimaneva nel cilindro, l’altra doveva essere portata a casa come memo del proprio desiderio. Ieri il primario del servizio di salute mentale di Trento, Renzo De Stefani ha letto alcune cartoline cercando di fornire una chiave di lettura sui sogni dei giovani: «Gli under 25 hanno scambiato i sogni con i propri obiettivi di vita - ha spiegato - parlano soprattutto di lavoro, famiglia e di finire l’università. Ci aspettavamo desideri diversi, siamo un po’ delusi. I giovani sono meno sognatori di come ce li aspettavamo. I loro desideri sono concreti, materiali, questo è dovuto probabilmente al periodo di crisi e di insicurezza che stiamo attraversando». Chi invece ha già una stabilità - gli adulti - ha lasciato correre maggiormente la fantasia, esprimendo sogni più «alti», sono meno concentrati su se stessi e «guardano» al mondo che li circonda.
«Vorrei fare il clown per divertire gli altri» si legge in una cartolina oppure «vorrei avere Trento pulita come un tempo» scrive un altro trentino. «Vorrei volare sopra l’India», «Trasferirmi in America e diventare un musicista di flauto», «vorrei una casa a forma di stella, in ogni angolo vorrei che vivessero i miei figli e al centro un salotto che guarda il cielo» e «vorrei diventare nonna»: sono questi altri sogni espressi da adulti. E ancora: «vorrei riuscire a parlare con mio marito senza litigare»,«Vorrei diventare mamma dopo 15 anni» e «fare un bagno in mare di notte». E c’è anche chi vuole viaggiare: la Patagonia, il Messico e i Caraibi le mete più ambite. E c’è chi invece vorrebbe semplicemente «avere un contenitore a cilindro come la Bottega dei Sogni da mettere in giardino e da usare come rifugio dal mondo». E tra i desideri non poteva mancare quello di vincere al Superenalotto.
Tra quelli più strani c’è chi chiede un elenco pubblico con i numeri di cellulare abolendo la privacy, chi vorrebbe «far rivivere la vecchia casa dei Maestri sotto il dominio Austroungarico» e chi vorrebbe «un gatto che potesse rimanere un cucciolo senza morire mai».
I bambini sognano soprattutto di poter avere un animale domestico: «vorrei un cane» si legge in molte cartoline. Una bambina vorrebbe diventare una Winx, ovvero la protagonista di un cartone animato, e un altro avere mille carte dei Pokemon. I più piccoli sognano di fare i ballerini, i campioni di boxe, diventare volontari del Wwf o dei musicisti di jazz. C’è anche una ragazza di 13 anni che sogna di entrare in politica, ma è davvero l’unica. Per il primario De Stefani esprime un sogno aiuta a realizzarlo: «Esprimere i propri sogni fa bene alla salute delle persone e migliora la qualità della vita» conclude.
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