Contestazione alla Lega assolti Bleggi e Chiariello
Il giudice Michele Cuccaro taglia corto e non ammette nemmeno un testimone I due imputati non erano gli organizzatori della manifestazione, e questo basta
ROVERETO. C’erano tutti gli ingredienti per un processo «politico», col rischio di finire per discutere di diritti «sacri» come quello alla libera manifestazione delle proprie idee e ottimi possibilità di scivolare nell’analisi di un momento politico particolarissimo, durante il quale un leader di un movimento secessionista si trovava a fare il ministro degli interni e dei partigiani (nel senso di iscritti all’Anpi) che cantavano «John Brown», la canzone simbolo della lotta contro la segregazione razziale negli Usa, finivano a processo per «manifestazione non preavvisata».
Purtroppo o per fortuna, non è andata così. Il fascicolo è arrivato sul tavolo del giudice Michele Cuccaro al termine di una mattinata di aula pesante, ormai ben dopo le 14. E dopo la sommaria esposizione dei fatti il giudice ha tagliato corto con la «poesia», ha respinto tutte le richieste di prova testimoniale offerte sia dall’accusa che dalla difesa ed ha deciso in punta di diritto, assolvendo sia Stefano Bleggi, attivista del centro sociale Bruno che Paolo Chiariello, avvocato trentino, liberale e iscritto all’Anpi semplicemente per non avere commesso il fatto. Senza entrare nel merito del tipo di manifestazione, della necessità di dare segnalazione come manifestazione autonoma visto che si calava di per sè in una manifestazione, sia pure sportiva, ampiamente autorizzata. E senza rischiare nemmeno di aprire il vaso di Pandora delle testimonianze su quel giorno, il 10 settembre 2011, quando da piazza Rosmini partiva una tappa del Giro della Padania e più o meno spontaneamente le molte facce dell’associazionismo solidale e della politica si erano ritrovate unite a contestare la Lega Nord ed i suoi slogan. Per il giudice è stato sufficiente prendere atto che nè Bleggi nè Chiariello, pur presenti attivamente alla contestazione, si potevano considerare solo per questo organizzatori o promotori della manifestazione. Insomma, non spettava comunque loro avvertire la Questura della manifestazione e quindi non potevano avere commesso il reato di non averlo fatto.
Messa così resta agli atti la sola, lapidaria, dichiarazione spontanea di Chiariello: «Sono liberale da 30 anni e per me gli articoli 17 e 21 della Costituzione sono importanti. Ho partecipato ad una manifestazione cantando John Brown. Mai mi sarei aspettato di trovarmi imputato in un processo per questo». Stefano Bleggi in aula non ha parlato. In attesa del processo, e quindi prima ancora di sapere come sarebbe finita, notava solo che almeno quest’anno il Giro della Padania in Trentino non è passato. Quelle manifestazioni chiare del sentire dei roveretani e dei trentini, al di là della forma, erano servite a qualcosa.(l.m.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA