Concorso annullato, tutti assolti
La Corte d’appello: legittimo il comportamento dei commissari. Dellai: bene così
TRENTO. Con una sentenza che ha ribaltato in sede di rinvio una precedente decisione, la Corte di Appello ha dichiarato la legittimità dell’operato dei commissari, Sergio Vergari, Alberto Pace, Katia Torresani e Iris Zendron, in merito al concorso indetto dalla Provincia nel 2007 per ricoprire 17 posti di funzionario a tempo indeterminato, poi annullato dal Consiglio di Stato (che aveva rovesciato una precedente sentenza del Tar) in seguito al ricorso di uno dei candidati. Viene quindi confermata sia la sentenza in primo grado del Tribunale di Trento, che aveva assolto i commissari perchè il fatto non costituiva reato, sia quella della Corte d’Appello - sezione di Trento - che aveva assolto gli imputati perché il fatto non sussiste, applicando i principi dettati dalla Corte di Cassazione. Soddisfatto il presidente della Provincia Lorenzo Dellai: «La giunta provinciale - sottolinea in una nota - è lieta soprattutto per il fatto che la Corte d’appello ha acclarato la correttezza del comportamento dei nostri pubblici funzionari, ai quali va, per l’ennesima volta, tutta la nostra fiducia».
Dopo la sentenza del Consglio di Stato: i 13 concorsisti che avevano superato le prove, e per i quali nel frattempo era scattata l’agognata assunzione in Provincia, si erano visti recapitare il preavviso di licenziamento, che diventerà operativo quando si sarà esaurita la nuova procedura. A proposito della quale la giunta ha deliberato nelle scorse settimane di indire nuove prove (i cui calendario sarà comunicato direttamente ai singoli concorrenti) che saranno però riservate solo a chi, a suo tempo, era stato ammesso. L’annullamento da parte dei giudici amministrativi di secondo grado riguardava i verbali e della graduatoria finale che ne era scaturita. La giunta ha però preso atto che la sentenza “salvava” la validità degli atti di indizione del concorso e delle domande di partecipazione che erano risultate regolari. Non si tratterà dunque di un nuovo concorso a tutti gli effetti, ma della ripetizione delle prove. Che avverranno, per ragioni di opportunità, di fronte a una nuova commissione.
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