Civico si taglia l'indennità di questore

Sono 800 euro al mese. E sul blog il rendiconto dell'attività a metà mandato


Chiara Bert


TRENTO. Da agosto ha scelto di tagliarsi l'indennità da segretario questore in Regione: 800 euro netti. La sua busta paga scende così da 7000 a 6.200 euro. «Un gesto necessario - spiega Mattia Civico, consigliere provinciale del Pd - in un momento in cui la crisi economica è evidente e la classe politica è in sofferenza». E sul blog pubblica il rendiconto dell'attività a metà mandato. È diventato segretario questore a marzo, subentrando a Bruno Dorigatti eletto presidente del consiglio provinciale, e poi confermato a giugno, in piena polemica di maggioranza con il Patt che accusava il Pd di volere troppe poltrone.

Consigliere Civico, perché oggi la scelta di tagliarsi l'indennità?
Ho deciso di rinunciare a questa indennità aggiuntiva per la funzione di segretario questore che ricopro, in attesa di provvedimenti condivisi da parte del consiglio regionale sulle indennità dei consiglieri e più in generale sui costi della politica. Siamo in un momento di grave crisi economica e inoltre è bene che la politica dia segnali di riavvicinamento agli elettori.

A quanto rinuncia?
Sono 1.400 euro lordi, 800 netti. La mia busta paga scende da 7.000 a 6.200 euro.

Ha appena pubblicato sul suo blog un nuovo rendiconto sulla sua attività di consigliere.
Sì, mi sembra importante quanto il taglio dell'indennità. A 30 mesi dall'inizio del mio mandato, è giusto rendere conto agli elettori di cosa faccio, in termini di presenze, proposte di legge, interrogazioni, interventi. È uno strumento in più per i cittadini che devono giudicare.

Questa volta però, a differenza dell'anno scorso, non ha indicato indennità e spese...
Lo farò, come sempre, una volta all'anno, nel rendiconto di novembre. Ma vorrei dire una cosa.

Cosa?
Dall'inizio della legislatura ho devoluto in beneficenza circa 10 mila euro. Lo ritengo un atto privato e come tale non l'ho mai pubblicizzato.

Perché ora?
Perché in questo momento in cui la comunità chiede ai politici dei segnali concreti, credo sia giusto dirlo.

Al di là dei gesti personali, pensa che si arriverà ad una decisione del consiglio regionale sulle indennità?
Mi pare di vedere una consapevolezza trasversale della gravità del momento e dell'esigenza di dare segnali concreti per riavvicinare la politica ai cittadini. Di farla percepire come servizio, e non come mestiere. Personalmente ho elaborato una proposta che ho inviato al mio segretario, al capogruppo e al presidente della Regione. Complessivamente consentirebbe di risparmiare oltre un milione di euro all'anno.

Cosa propone?
Ci sono vari fronti su cui agire: dal taglio delle indennità aggiuntive di carica ai costi di gestione dei gruppi. Ho letto la proposta di Pinter che propone di dimezzare l'indennità ai consiglieri che continuano a lavorare. Per quanto mi riguarda propongo che non si possa cumulare totalmente indennità e pensione di anzianità. L'indennità è un indennizzo e chi ha la pensione non corre rischi.













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