Cinepanettone, Busa scomparsa

Neppure un’immagine del lago nel film «Colpi di fortuna», girato nell’Alto Garda e ora nelle sale


di Matteo Cassol


ALTO GARDA. Ancora non è dato sapere quale sarà il responso del botteghino - ammesso e non concesso che sia quello il parametro per valutare un film - ma di certo per chi si aspettava che fossero l'Alto Garda e il Trentino a farla da padrone "Colpi di fortuna", il cinepanettone di Neri Parenti, si è rivelato un flop. Dopo che diversi giorni di riprese avevano interessato Riva, Arco e altre parti del Trentino, la verità è che in oltre un'ora e mezza di pellicola il Garda nemmeno si vede, la Busa non si riconosce e anche per Trento e Rovereto c'è pochissima gloria. Il trailer, ambientato nel parco del Du Lac e sulla spiaggia di Riva, aveva fatto ben sperare, ma di fatto nessuna di quelle scene è presente nel prodotto finale uscito in questi giorni nelle sale cinematografiche.

Il film è a episodi. Il primo riguarda Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, impegnati a Napoli e con il Napoli (in particolare con l'attaccante Marek Hamsik), quindi per la prima mezz’ora l'unico riferimento alla nostra provincia è quello nei titoli di testa, con la prima schermata che recita "In collaborazione con il Trentino", a testimonianza di una sponsorizzazione conclamata per la quale ci si sarebbe potuti immaginare un esito diverso, visto che ad esempio Napoli non è citata come "collaboratrice" eppure le sue ambientazioni si vedono di gran lunga di più di tutti gli scorci nostrani messi assieme. Dopo mezz'ora di film tocca all'episodio - 25 minuti circa - con Christian De Sica e Francesco Mandelli, l'unico che sembra avere qualche aggancio conclamato con la Busa. In realtà, però, l'elemento paesaggistico che si nota di più è quello dello stabilimento Aquafil di Arco (peraltro "addobbato" per diventare la "Gabriele Brunelli Cachemire Wear", fabbrica di tessuti di lusso del personaggio di De Sica, e anche in questo caso dominano gli interni). Un'altra scena che coinvolge sicuramente la zona è quella all'interno del negozio di pizza al taglio (sapendolo e conoscendolo si deduce come sia il "Pizz Stop" di Rione Degasperi a Riva, con il proprietario come comparsa), assieme a un'altra che forse (sapendo che lì ci sono state delle riprese) è ambientata nella lavanderia a gettoni di via S. Caterina ad Arco, ma del territorio non c'è traccia.

In esterna si vede un po' di Trento, con un passaggio in piazza Duomo della Volvo cabrio di De Sica destinata a fare una brutta fine. A ruota, gli interni di quello che dovrebbe essere (stando a quanto era stato annunciato dalla Trentino Film Commission) l'hotel Astoria di Lavarone. Piuttosto scombussolata anche la geografia, con De Sica che subito dopo si trova in quello che parrebbe essere l'aeroporto di Bolzano.

Tocca infine all'episodio con Lillo e Greg. La collocazione non è chiara, anche se l'immagine iniziale è del Cupolone romano. Potrebbero esserci degli spezzoni al Du Lac di Riva, ma è più un auspicio nato da uno sguardo colmo di fede (quindi privo di basi oggettive) che una constatazione, perché per come è presentato potrebbe essere qualunque luogo (quindi in ogni caso l'impatto di riconoscibilità-promozione sarebbe nullo) e perché si sa che questa porzione del film è stata girata soprattutto a Roma. A un certo punto, inspiegabilmente, Lillo e Greg si trovano a partire in treno dalla stazione di Rovereto (si capisce solo perché c'è la scritta bene in evidenza), unico apporto al film della Città della Quercia.

Riassumendo: da una prima analisi, di esterni dell'Alto Garda non se ne vedono (escludendo le due scene nel piazzale dell'Aquafil) e quelli della provincia di Trento si limitano a un minutino ambientato nel capoluogo. Un bottino un po' misero, visto l'indubbio investimento economico e visto che, almeno da queste parti, si parlava di film girato nella Busa e in Trentino.

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