Chiusa la piscina, futuro incerto a Revò

Il nodo è il reperimento delle risorse per i lavori di ammodernamento



REVÒ. Dall'inizio dell'anno e per due mesi la piscina di Revò è chiusa per manutenzione straordinaria. Ieri si sono incontrati sindaci di Revò, Cagnò e Romallo (con quote diverse proprietari della struttura) per esaminare una prima perizia dei lavori preparata dal tecnico comunale Renzo Franzoso: «I problemi sono due: la gestione, scaduta il 31 dicembre e non più rinnovabile tacitamente con il precedente gestore Gilberto Paternoster e le risorse per i lavori».

«I lavori - ha spiegato ancora il sindaco di Revò, Yvette Maccani - necessari per rendere funzionale l'impianto anche al fine di poter a breve esperire una gara per individuare una nuova gestione che deve avvenire obbligatoriamente con bando pubblico». L'appuntamento clou per il futuro della piscina sarà però a fine gennaio, mese entro il quale, sulla base degli impegni assunti nell'assemblea consorziale del 5 dicembre scorso alla presenza del presidente della Comunità di valle Sergio Menapace, verrà depositato agli uffici di Cles il computo aggiornato delle spese necessarie ed indifferibili per la riapertura dell'impianto così com'è oggi.

«Ovvio che se si trattasse di interventi a molti zeri dovremo ripensarci bene. In ogni caso staremo a sentire quello che deciderà la Comunità di valle: dopo un anno e mezzo che se ne parla forse qualche orientamento ufficiale è maturato», afferma Maccani. E ricorda che per la piscina Menapace aveva istituito fin dalla sua elezione una delega specifica ora in capo all'assessore valligiano Lorenzo Ossana. C'è attesa dunque per la consistenza dei lavori necessari per tener aperta la struttura e soprattutto per l'aggiornamento dei costi del progetto datato 2006 che ne prevedeva il completo rifacimento anche per il fondamentale aspetto del risparmio energetico.

«Noi tre sindaci prima di fare altri passi aspettiamo una risposta dalla Comunità di valle che non se ne può lavare le mani perché questa struttura è nata come servizio al territorio dell'intera valle, e chiediamo chiarezza. Mi auguro che, quando ci saranno le cifre esatte dei costi, il problema venga portato tempestivamente alla conferenza dei sindaci e poi in assemblea per una decisione che non può aspettare in eterno», conclude Maccani.













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