Centro Santa Chiara, la Provincia copre il “buco” da 2 milioni
Dopo l’inchiesta della Procura contro i vertici dell’ente, la giunta stanzia 3 milioni e mezzo di euro Emanate le direttive per la gestione economica: contenimento dei costi e controlli ispettivi interni
TRENTO. Era di 3 milioni e mezzo di euro, il “buco” del Centro S. Chiara emerso in seguito alle indagini dei mesi scorsi della guardia di finanza, che hanno portato a un’inchiesta della Procura con quattro persone indagate, a partire dall’ex direttore Franco Oss Moser e soprattutto l’ex vicedirettrice Marisa Detassis. Ora la Provincia ha “sanato” la situazione, stanziando 2 milioni e mezzo di euro sul bilancio 2013 e un altro milione per il 2014 (risorse prelevate dal fondo di riserva). Ma vincolando l’assegnazione di tali somme al rispetto di precise direttive. Con il milione di euro dell’anno prossimo che, per giunta, verrà effettivamente erogato solo dopo un attento monitoraggio della gestione economico-finanziaria dell’ente, affidata al dirigente del Servizio attività culturali della Provincia. Non solo: il Centro S. Chiara dovrà «provvedere all'esercizio delle azioni necessarie al recupero dei danni nei confronti di chi sarà ritenuto responsabile degli stessi» e predisporre un bilancio preventivo pluriennale in equilibrio, «attraverso l’individuazione di opportune azioni volte al contenimento degli oneri di gestione nonché mediante una attenta programmazione delle attività in grado di garantire la compatibilità dei costi con le risorse disponibili, tenendo conto in particolare della contrazione dei trasferimenti provinciali e delle dinamiche delle entrate proprie».
In che cosa consistono le direttive? Prima di tutto, il S. Chiara dovrà avvalersi dei servizi del futuro centro condiviso da tutti gli enti strumentali per la gestione unitaria delle funzioni di carattere generale (risorse umane, affari generali, legali, contabili e finanziari). Inoltre, andrà rivista l’ organizzazione «prevedendo l'individuazione di distinti compiti e responsabilità nonché adeguate forme di controllo interno da formalizzare attraverso l'adozione del “Regolamento per l'organizzazione e il personale” nonché del “Regolamento di contabilità”, soggetti all'approvazione della giunta provinciale». Il tutto definendo, con specifico riferimento alla gestione economico-finanziaria, gli ambiti di competenza, «in particolare in ordine alla gestione delle entrate, all'assunzione delle decisioni di spesa e alla liquidazione delle spese medesime, nonché adeguate procedure di controllo finanziario e contabile». Ma soprattutto, il Centro S. Chiara dovrà attivare «un sistema di controllo di gestione nonché controlli ispettivi interni per la verifica del rispetto degli equilibri economici e finanziari e delle direttive provinciali per il concorso agli obiettivi di finanza pubblica nonché in ordine alla regolarità della gestione amministrativa, finanziaria e contabile in attuazione delle direttive che saranno emanate dalla giunta provinciale». Il Centro dovrà produrre una prima bozza dei regolamenti di organizzazione e di contabilità entro un mese.