Centro Santa Chiara, indagata la vicedirettrice

La Procura ipotizza il reato di ostacolo agli organi di vigilanza. Nei bilanci non sarebbero state indicate tutte le voci di spesa e i movimenti di denaro



TRENTO. Conti in disordine e voci di spesa omesse dal bilancio. La Guardia di Finanza di Trento ha iniziato ad analizzare le carte sequestrate l’altro ieri nella sede del Centro servizi culturali Santa Chiara. Al momento, vengono avanzate ipotesi, ma sembra che qualcosa nei conti non torni. Sul registro degli indagati è finito il nome di Marisa Detassis, vicedirettrice del Centro che aveva il compito di redigere i bilanci ed è stata anche direttrice ad interim nel periodo tra la direzione di Franco Oss Noser e quella di Francesco Nardelli. Il procuratore della Repubblica Giuseppe Amato al momento ha ipotizzato il reato previsto dall’articolo 2638 del codice civile, ovvero l’ostacolo agli organi di vigilanza e atti di bilancio non veritieri. Secondo la Procura, nei bilanci non sarebbero state indicate alcune voci di spesa.

In particolare si tratterebbe di spese per servizi di sala e per altri servizi. La mancata indicazione a bilancio di queste spese comportava un abbellimento indebito dei conti del Centro Santa Chiara. Le fiamme gialle stanno passando al setaccio tutte le fatture per verificare se vi siano anche altre cose che non vanno, ma al momento si può parlare di presunte irregolarità amministrative.

La Procura ha deciso di indagare sulla vicedirettrice Detassis perché è lei che aveva il compito di redigere i bilanci e di occuparsi della parte amministrativa. Al momento, è la sola iscritta sul registro degli indagati. Le fiamme gialle hanno eseguito anche una perquisizione in casa sua per cercare altri documenti. Adesso dovranno ricostruire tutti i bilanci degli ultimi anni e farsi largo nella selva di voci di spesa.

L’inchiesta è partita da una segnalazione proveniente dagli attuali vertici del Santa Chiara. L’attuale presidente, Ivo Gabrielli, e il direttore Nardelli sono stati chiamati dalla giunta provinciale proprio per mettere ordine nei conti. Per questo, quando hanno trovato qualcosa che a loro giudizio non andava, hanno fatto intervenire la Procura e la Guardia di Finanza.

La magistratura si è mossa a tempo di record. Infatti, la segnalazione è di pochi giorni fa. Adesso verranno eseguiti tutti gli approfondimenti necessari, ma i tempi comunque saranno rapidi, come è nello stile del procuratore Amato.

Il Centro Santa Chiara ha attraversato un periodo molto difficile dal punto di vista del bilancio. Gabrielli, ex direttore di Cassa Centrale banca, è stato chiamato proprio per questo. Due anni fa, il Centro aveva un passivo di 4 milioni di euro. La Provincia è intervenuta con un assegno da 2 milioni.

(u.c.)

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