Centro Santa Chiara: 20 mesi a Marisa Detassis
L’ex vicedirettrice patteggia per peculato, truffa: aveva «prelevato» dai conti 260 mila euro. Si aggrava la posizione di Pallaoro, Spicuglia è stata assolta
TRENTO. Si è chiusa ieri, in tribunale a Trento, la lunga vicenda processuale (almeno sul fronte penale) di Marisa Detassis, ex vice direttrice e responsabile finanziaria del Centro Santa Chiara, accusata di essersi impossessata di 260 mila euro, alterando i documenti contabili e usando in modo assai “allegro” la carta di credito dell’ente per shopping sfrenato e alberghi di lusso. Come già annunciato nell’ultima udienza di gennaio, grazie all’accordo raggiunto tra il difensore Marco Stefenelli e la Procura, Detassis ha patteggiato venti mesi di reclusione.
Patteggiamento che, due mesi fa, il gup Claudia Miori aveva rinviato per permettere all’imputata di di vendere uno dei suoi due appartamenti - dissequestrato proprio per permetterne la vendita - in via Dietro le Mura, in centro a Trento, e di pagare così al Centro Santa Chiara i 310mila euro di risarcimento a cui l’ha condannata la Corte dei Conti. L’ex funzionaria aveva precedentemente pagato 62 mila euro dal momento che sui suoi appartamenti era stato iscritto un sequestro da parte del fisco a garanzia dell'evasione fiscale che la stessa avrebbe realizzato nel 2011 non pagando le imposte sulle somme che ci sarebbe trattenuta illegalmente.
Per quanto riguarda gli altri due imputati, l’udienza di ieri ha riservato altrettanti colpi di scena. Per l’ex collaboratore del Centro, Marcello Pallaoro, la cui posizione sembrava più defilata e che inizialmente era accusato di ricettazione per essersi fatto pagare alcune prestazioni professionali con apparecchiature tecnologiche, ora il giudice configura il reato più grave di peculato, commesso in concorso con Detassis, e ha disposto l’invio degli atti alla Procura per la riformulazione del capo di imputazione.
Molto meglio è andata alla contabile Alessia Spicuglia, accusata di concorso in diversi dei reati contestati a Detassis. Spicuglia, difesa dall’avvocato trentino Luca Pontalti, è stata assolta con formula piena per non aver commesso il fatto.
Marisa Detassis era accusata di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, peculato continuato sia da sola che in concorso, abuso d'ufficio, truffa aggravata sempre in concorso con la collaboratrice ieri assolta, appropriazione indebita pluriaggravata e utilizzo indebito della carta di credito. Reati commessi in lunga serie di episodi in un periodo di tempo compreso tra il 2010 e il 2012.