Cassa rurale preoccupata per la società impiantistica
Il presidente della “Primiero e Vanoi”: «Siamo impegnati in maniera importante ma le strade che stiamo per intraprendere possono portare a soluzioni positive»
PRIMIERO. Erano ben 1.164 i soci che presenti all’assemblea generale della Cassa rurale Valli di Primiero e Vanoi e sicuramente gli intervenuti attendevano le considerazioni dei responsabili della Cassa sulla situazione economica locale.
L’analisi puntuale da parte del presidente Maurizio Bonelli non è mancata, ribadendo quanto esposto venerdì sul Trentino (un utile del +3% rispetto al 2011, attestandosi sulla cifra di 1.686.121 euro; raccolta diretta a 340,7 milioni di euro con un incremento dello 0,86%; l’indiretta supera i 64 milioni di euro in calo rispetto all'esercizio precedente). Forse si aspettavano qualcosa più sulla questione della società di impianti di San Martino di Castrozza, anche se, lasciata la “parola ai soci”, l’unico intervento è venuto non da Daniele Gubert (come succede sempre nelle assemblee) ma da parte del padre, l’ex senatore Renzo Gubert, che ha chiesto chiarimenti sia per quanto riguarda i problemi relativi agli impianti sciistici, sia per l’intervento immobiliare della Famiglia Cooperativa per la sua nuova sede, in cui è cointeressata la Cassa. Il presidente Bonelli ha liquidato il tutto in poco meno di un minuto: «Ssulla questione dell’intervento immobiliare non c’è nulla da dire poiché stiamo facendo il nostro ruolo di banca - ha detto Bonelli – prendendo tutti i provvedimenti per avere le garanzie necessarie. Sugli impianti, la banca farà quello che ha sempre fatto: accompagnerà l’ente pubblico e i privati in un eventuale sviluppo che si intende dare a tutta la vicenda. Nella prossima settimana ci sarà l’assemblea della società di impianti: là capiremo quale saranno le intenzioni, dopo di che prenderemo le necessarie doverose scelte e decisioni. Certo siamo preoccupati, non lo nascondo, siamo impegnati in maniera importante in quella che è la storia degli impianti, ma crediamo che ci siano delle strade che andremo a intraprendere e che credo porteranno a delle soluzioni positive».
In precedenza Maurizio Bonelli aveva evidenziato come «il settore terziario, di traino per l’intero Primiero, si trovi in difficoltà; l’esigua quota di presenze straniere e una domanda italiana ferma da tempo, rende in taluni casi insostenibile l’esposizione finanziaria accumulata, specie nel comparto delle infrastrutture a supporto del turismo invernale, esponendole a possibile default se le iniziative programmate dall’ente pubblico avessero a venir meno. Siamo quindi in una fase di transizione dove sarà fondamentale il ruolo della Cassa, accanto a quello delle istituzioni».
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