Casa, contributi alle giovani coppie e per gli antifurti
Under 45, budget di 40 milioni per acquisti e ristrutturazioni Mezzo milione per i sistemi di allarme: aiuti in base all’Icef
TRENTO. Quaranta milioni di euro a bilancio nei prossimi quattro anni che saranno ripartiti tra le Comunità di valle in base al patrimonio edilizio esistente e al numero di residenti e che - si stima - dovrebbero dare risposta a circa mille domande. La giunta provinciale ha presentato ieri in quarta commissione la delibera con le norme di attuazione del «piano casa» riservato alle coppie (sotto i 45 anni) sposate (o conviventi) da non più di 5 anni.
Piano giovani coppie. I requisiti di ammissione previsti sono la residenza in Trentino in modo continuativo da almeno 2 anni (non continuativa da 10 anni), non essere proprietari di immobili dal valore catastale dei 120 euro (250 in valle dell’Adige), avere un indice Icef familiare tra lo 0,13 e lo 0,45 (a chiedere l’Icef minimo erano stati i sindacati per evitare che si ripetesse quanto avvenuto in passato di contributi andati a falsi poveri).
La delibera lascia un ampio margine d’azione alle Comunità, che potranno decidere su quali interventi concentrare il proprio budget, se per esempio destinare il 100% ai risanamenti o scegliere la strada del finanziamento misto (nuove costruzioni e ristrutturazioni). L’obiettivo del provvedimento è quello di recuperare patrimonio edilizio senza usare nuovo territorio, quindi la delibera pone un tetto del 30% delle risorse per l’ acquisto del nuovo. Le nuove costruzioni sono previste solo per le cooperative edilizie. La spesa massima ammessa non potrà superare i 200 mila euro per l’acquisto mentre per i risanamenti il tetto sarà di 100 mila euro (la spesa non potrà essere inferiore ai 50 mila). Le Comunità potranno variare del 15% questo limite. Il contributo non può superare il 75% della spesa ammessa e il contributo sul tasso del mutuo non deve superare il 70%. La superficie degli alloggi non può essere superiore a 120 metri quadri calpestabili. Le domande andranno presentate alle Comunità dal 7 gennaio al 7 marzo: i termini si apriranno ogni anno e il 30% delle domande verranno controllate. Per Walter Viola (PT) «dopo mesi di attesa finalmente il regalo di Natale è arrivato»: dubbi da parte del consigliere sugli stanziamenti che rendono ancora più rigido il bilancio, «per versare una goccia nel mare del problema della casa». Per Violetta Plotegher (Pd) «è importante indirizzare sul risanamento, ma considerare solo il patrimonio del nucleo non va a favore di chi, non essendo proprietario di alloggi, in Trentino l’80% della popolazione, si trova a pagare affitto pieno».
Contributi per gli antifurti. Un’altra delibera approvata ieri in commissione, in attuazione di un emendamento concordato dalla giunta con Rodolfo Borga nell’assestamento di bilancio dello scorso aprile, riguarda i contributi per l’installazione di sistemi di allarme, in aumento visto l’andamento dei furti in casa. Il tetto del contributo è stato fissato a 4000 euro e fino al 40% della spesa ammessa. La graduatoria sarà fatta in base all’Icef ai cittadini residenti in via continuativa in Trentino da 2 anni (10 se non continuativi).Chi fa domanda dovrà consegnare, fatta l’ammissione in graduatoria, la dichiarazione di conformità dell’impianto e la fattura. Il contributo è previsto per un solo anno, per uno stanziamento complessivo di 500 mila euro. Borga si è detto contrario all’Icef, aggiungendo che il tetto di spesa è troppo basso. Critiche anche da parte di Viola sulla graduatoria Icef: se una persona non ha patrimonio è inutile che metta l’allarme e se invece chiede il contributo vuol dire che c’è una differenza tra il suo reddito e lo stato patrimoniale.
(ch.be.)
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