Capodanno, la «mecca» è il Garda
Boom di prenotazioni di trentini nelle discoteche sulla sponda bresciana
TRENTO. Il clima di crisi e austerità ha contagiato anche il Capodanno trentino: rispetto agli ultimi anni, la città non ospita nessuna star della musica italiana e nemmeno gli spettacolari fuochi d'artificio che accompagnavano il conto alla rovescia e il primo brindisi. Non tutti i trentini, però, si rassegnano a questo Capodanno in tono minore ed emigrano nella vicina patria del divertimento notturno. Lungo la sponda bresciana del lago di Garda, infatti, è già boom di prenotazioni di trentini ed anche di altoatesini, nei locali più "fashion" e nelle discoteche di tendenza che puntualmente sfoderano una schiera di dj internazionali e di animazione colorata e stravagante, quali Art Club Disco, Fura, Sesto Senso, Dehor (ex Genux) di Desenzano e, naturalmente, la discoteca Mazoom di Sirmione, storico tempio della musica house e dell'intrattenimento d'autore.
Le prenotazioni sono anche per il cenone, segno che questa migrazione fuori porta inizierà ben prima della seconda serata o della nottata stessa. «Da una decina di anni a questa parte, sia in inverno che in estate i trentini e gli altoatesini sono tra i nostri clienti più numerosi e affezionati - spiega Sergio Buio, da 22 anni direttore artistico del Mazoom - e per questo Capodanno registriamo un incremento, dovuto molto probabilmente alla mancanza di alternative nello stesso Trentino, ed anche alla nuova formula adottata dal locale su modello delle capitali europee come Madrid e Berlino. Si inizia alle 22 con il cenone e proseguirà fino al mezzogiorno del primo dell'anno: allungando i tempi del divertimento le persone possono stare nello stesso posto, riducendo così gli spostamenti sulla strada. I trentini e gli altoatesini, poi, sono anche i più organizzati, perché in molti arrivano con pullman e pulmini in modo da non avere problemi con la guida durante il ritorno a casa».
E nel rispetto della crisi economica generale, anche i prezzi della discoteca sono concorrenziali e non sono stati aumentati per l'occasione: 25 euro per l'ingresso con consumazione. Questa del Capodanno è anche l'occasione per una riflessione più ampia sui giovani trentini: Sergio Buio è anche vicepresidente di Asso Divertimento, l'associazione che si incarica di monitorare le problematiche inerenti al divertimento notturno nazionale che è sostenuta da Confindustria: secondo i dati dell'Asso il Trentino Alto Adige è tra le regioni più colpite dalla piaga dell'alcolismo e della tossicodipendenza giovanile: «Il sistema del divertimento in Trentino e in Alto Adige è restrittivo - osserva Sergio Buio - non ci sono tanti spazi e grandi locali destinati al divertimento giovanile e questo crea un clima di repressione che sfocia in problematiche sociali quali l'alcolismo e la tossicodipendenza. Laddove, invece, si offre un divertimento sano e variegato, le persone stanno bene con loro stesse e non hanno bisogno di bere all'eccesso o di drogarsi».