Canyoning, prove di soccorso

Boom di appassionati: il Leno è una delle zone più gettonate



ROVERETO. Boom del canyoning, il soccorso alpino si prepara. La forra del Leno di San Colombano è diventata una delle zone "calde" per la stazione del soccorso alpino di Rovereto, e ieri sera i componenti della squadra hanno cominciato a simulare un recupero dal fondo del torrente. Cominciato, perché un intervento urgente ha costretto i soccorritori a sospendere le operazioni. Dovranno probabilmente tornare nella forra, sopra la quale corre la strada per i laghetti e San Nicolò.

D'estate sono sempre di più gli appassionati che discendono il letto del Leno con corde e mute - il cosiddetto canyoning. E la statistica, come sempre, è impietosa: aumenta la frequentazione, aumenta la probabilità di incidenti. I soccorritori di Rovereto dovranno individuare quali sono le vie di accesso e di fuga migliori, da dove si entra più velocemente e dove si può recuperare al meglio una barella, sfruttando gli ancoraggi esistenti, ad esempio le colonne della galleria paramassi. Importante sarà anche capire come operare con un ferito in un luogo talmente impervio e disagevole, per evitare che una manovra o un semplice gesto, sbagliato, non causino danni irreparabili all'infortunato.













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