Calcio, un Mezzocorona bellissimo: «Dedicato a te, Claudio»
Vince tre a zero a Vercelli: una prova di carattere e di rabbia in un clima surreale dopo la morte del vicepresidente Tonetti
VERCELLI. «Ho visto il portiere fuori e ho calciato: poi è arrivato Claudio ed ha spinto la palla nel "sette"». È il racconto di fine partita di un commosso capitan Ferretti, autore del primo dei tre gol coi quali il Mezzocorona ha espugnato il campo della vicecapolista Pro Vercelli.
Il "Mezzo" di Claudio Tonetti, che ieri ha vinto alla Tonetti e per Tonetti, con determinazione, rabbia e orgoglio. Non sono stati moduli, tattica o terreno di gioco a fare la differenza. La differenza, ieri, l'ha fatta il cuore. Un successo conquistato nel catino infuocato del "Piola" di Vercelli, al termine di un match apertosi con un minuto di silenzio in onore del vicepresidente del Mezzocorona, improvvisamente scomparso nella notte tra giovedì e venerdì. Poi le grida ininterrotte dei 1300 spettatori piemontesi e poi ancora il silenzio. Per tre volte. Perché il Mezzo i suoi tre gol li ha festeggiati così, in un clima di surreale e assordante silenzio, in memoria di Claudio Tonetti, che ieri al Piola c'era. Eccome.
La trasferta l'aveva organizzata lui (sabato i ragazzi hanno dormito all'hotel La Bussola di Novara, gestito da amici stretti di Tonetti), perché in questa vittoria e nella salvezza lui ci credeva ancora. Claudio era lì, a bordo campo, su quello striscione affisso da giocatori e dirigenti prima dell'inizio del match. Ha seguito i ragazzi nel riscaldamento, li ha motivati. A fine primo tempo pure strigliati, perché non era possibile che il suo "Mezzo" avesse passato 45' senza un tiro in porta. Un primo tempo del genere, anche se con la seconda della classe, non gli bastava. E così, ad inizio ripresa, Tonetti ha indossato la maglia numero 12 e al 64' ha spinto in rete il pallone calciato da Ferretti.
Poi ha fatto "scaletta" a Cicioni per la prodezza d'istinto su Orlando e infine gli assist a Forò e a Cognini per il 3 a 0 finale. Questa vittoria è sua, iniziata con la notizia della sua scomparsa, che ha tagliato le gambe ai giocatori prima dell'inizio dell'allenamento di rifinitura di venerdì. Allenamento che i giocatori hanno deciso di saltare, ritirandosi ognuno a casa propria. C'è chi, come capitan Ferretti e Traversi (i due che più di altri avevano legato con Claudio) sono pure andati a trovarlo in camera mortuaria, stringendosi poi in un abbraccio alla famiglia. Gli altri hanno sofferto in silenzio, ognuno per conto proprio, prima di riscoprirsi di nuovo squadra ieri in campo. Tre gol e poi la corsa verso lo striscione dedicato al padre di questo "Mezzo", che spera ancora nella salvezza.
La trionfale e surreale trasferta si chiude con lo storico dirigente accompagnatore Danilo Tarter che leva lo striscione dalla curva Nord, in lacrime, chiedendoci scusa per lo sfogo. Ci mancherebbe Danilo: una lacrima è scesa anche a noi, che abbiamo assistito alla partita più difficile, ma forse più bella, dell'intera storia del "Mezzo". Il "Mezzo" di Claudio Tonetti.