C'è diossina nelle anguille del Garda, vendita vietata

Ordinanza del Ministero sconsiglia il consumo dopo il ritrovamento di tracce di diossina nelle anguille pescate dal Lago di Garda: "Nessun problema per la balneazione"



RIVA. La notizia del ritrovamento di tracce di diossina nelle anguille del lago di Garda, ormai parecchi mesi fa, aveva sollevato polemiche e diffusa incredulità. Assieme a dubbi nemmeno troppo velati sulla serietà dell'indagine.

Ora cade anche la possibilità di dubitare: con una ordinanza firmata ieri, il Ministero alla Salute ha vietato per 12 mesi la vendita di anguille pescate nel lago di Garda. Perchè contaminate da diossina.
Il titolo dell'ordinanza lascia poco spazio all'immaginazione: «Misure urgenti per la gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anquille contaminate provenienti dal lago di Garda». Contiene il divieto assoluto di commercializzazione delle anguille (al dettaglio, all'ingrosso, nei ristoranti, in qualsiasi modo) e incarica le regioni Veneto e Lombardia e la Provincia Autonoma di Trento di controllare che questo divieto sia osservato.

Il sottosegretario Martini, firmataria dell'ordinanza, precisa che di tutti i pesci esaminati (102 campioni di anguilla, persico, luccio, tinca e coregone, prelevati in 10 punti del Garda a coprirne l'intera superficie) solo le anguille, appunto, sono risultate inquinate.

E che non ci sono rischi di sorta per la balneazione. Insomma, tutto a posto e state tranquilli - è il messaggio - ma non toccate le anguille. Aggiunge, forse proprio sulla scorta degli scetticismi di qualche mese fa, che campionatura ed analisi sono state compiute con la massima attenzione e scientificità.

I laboratori dell'Istituto sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna e quelli dall'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie hanno esaminato i campioni di pesce del Garda; il Centro di referenza nazionale dell'Istituto Zooprofilattico dell'Abruzzo e Molise ha effettuato la valutazione del rischio per la salute umana.

E la conclusione è che nelle anguille c'è diossina e in quantità tale da non poter essere considerata irrilevante. Mentre appunto, nessuna traccia se ne trova nelle altre specie. Nessuna ipotesi ufficiale sui perchè.













Scuola & Ricerca

In primo piano