la polemica

Bypass, il grande silenzio di Coldiretti

Il comitato Mattarello Attiva (oggi, 8 luglio, nuova manifestazione di protesta) attacca l'associazione dei contadini. La replica di Barbacovi: "Questa è un'opera che consideriamo strategica per ridurre il traffico delle merci su gomma"


ANDREA TOMASI


TRENTO. Nella “storia infinita” del bypass ferroviario mancano dei protagonisti, rimasti silenti, tanto importanti quanto evanescenti. Dove sono i contadini? O meglio: dove sono le associazioni dei contadini? Ad evidenziarne il silenzio è il comitato Mattarello Attiva. Franco Tessadri, con Gabriele Lusini, ha illustrato i dettagli della “manifestazione No passante ferroviario”. Insieme hanno mandato un chiaro messaggio alle associazioni che raggruppano gli agricoltori, Coldiretti in particolare.

Tessadri: «Sulla questione della circonvallazione ferroviaria Coldiretti è stata assente. Ha lasciato Solo Carlo Bertoldi (l’agricoltore di Mattarello sul cui terreno vedremo sorgere buona parte dell'opera promossa da Rfi, Provincia autonoma e Comune di Trento,ndr) ».

Lusini: «Sappiamo che Coldiretti ha sostenuto il governatore Maurizio Fugatti».

Insomma il caso del mega cantiere (14 km di cui 12 in galleria, che partirà dalle aree contaminate di Trento Nord e sbucherà nei vitigni dell’Acquaviva di Trento Sud, a Mattarello, per un a spesa di un miliardo e 178 milioni di euro) è sempre più materia incandescente e sempre più politica. I comitati cercano di tenersi lontani dalla campagna elettorale, ma per le Provinciali si vota in ottobre e ormai tutto rischia di essere materia elettorale. Il rapporto con le associazioni degli agricoltori inevitabilmente finisce nel frullatore della politica.

Mattarello Attiva e il Movimento No Tav, all’interno della galassia delle associazioni che si oppongono all’opera, sono le realtà cittadine più marcatamente per il no a qualsiasi progetto di bypass. «Anche avessero realizzato il progetto originario in Destra Adige - nota Lusini - la devastazione sarebbe rimasta». E sullo sfondo c’è la vicenda della prima ipotesi di passante ferroviario, con il passaggio del tracciato nelle campagne della Piana Rotaliana, quindi delle cantine e del Teroldego: disegno bocciato (per il peso della lobby del vino e in parte per i costi). Quello alternativo, meno impattante, con passaggio sotto la montagna promosso dalla Rete dei Cittadini, non è mai stato preso in considerazione. E così è rimasto l’attuale, con tutte le criticità (la movimentazione dei veleni delle aree ex Sloi ed ex Carbochimica, la paleofrana della Marzola, le 220 sorgenti che rischiano di essere compromesse e il pericolo potenziale per i laghi Turchino e Cannelle in località Casteler) di cui parliamo da mesi.

Abbiamo contattato telefonicamente il presidente provinciale di Coldiretti Gianluca Barbacovi, che rispedisce al mittente tutte le critiche: «Silenzio da parte nostra? Noi abbiamo partecipato a tutti i tavoli che si sono tenuti in Provincia». Non avete abbandonato i contadini (di Mattarello in particolare) che si sono visti piovere addosso questo progetto finanziato coi soldi del Pnrr? «Assolutamente no. Noi ci siamo sempre stati». Non abbiamo visto bandiere di Coldiretti durante le “manifestazioni No bypass”. «Certo che no. Non abbiamo partecipato alle proteste. Noi anzi siamo a favore di questa opera che consideriamo strategica per ridurre il traffico delle merci su gomma». E il sostegno politico dato al presidente Fugatti? «Questa accusa fa ridere. Sono solo sciocchezze». E le pressioni per evitare il progetto originario in Destra Adige? «Noi siamo noi a prendere le decisioni. Basta guardare il progetto e si vede che con il passaggio attuale si compromette meno campagna».

Oggi, 8 luglio, a partire dalle 16 il Coordinamento delle associazioni che si oppongono alla realizzazione della circonvallazione ferroviaria, manifesteranno pacificamente per le strade del paese e lungo la strada, con vista sui vitigni.

 













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