Buonconsiglio, un museo da record
Intervista al direttore Marzatico: "Vi svelo i nostri segreti"
TRENTO. Resterà negli annali delle stupidaggini la «storica» affermazione dell'ex ministro Tremonti quando disse che la cultura non si mangia e che, quindi, a fronte della crisi, si potevano e si dovevano tagliarne i fondi. Cosa, poi, scelleratamente accaduta, causando problemi enormi ai settori culturali e un impoverimento pericoloso dell'offerta. Miopia dell'affermazione a parte, i dati nazionali forniti dal Centro Studi del Touring Club smentiscono l'opinione di quel politico.
Nel 2010 in Italia visitatori ai siti culturali (musei, mostre e concerti) hanno raggiunto il massimo storico. Si pensi che durante l'anno scorso sono state 37,4 milioni i visitatori di siti culturali, ovvero vi è stato il massimo storico. E in Trentino con i trentini? Le statistiche elaborate dal Ministero per i Beni Culturali - spiega il direttore del Castello del Buonconsiglio Franco Marzatico - in merito alle "pratiche culturali" hanno visto il Trentino Alto Adige primeggiare a livello italiano. In una classifica presentata nel 2009, infatti, i residenti della nostra regione risultano ad esempio i più assidui frequentatori di mostre o musei: fra il 38,8-43,0% ha dichiarato di avere visitato almeno una mostra o un museo nell'arco di un anno".
Si tagliano i fondi e aumentano i visitatori. Come mai?
Posso fornire soltanto dati. La Provincia Autonoma di Trento nel 2010 ha destinato alla cultura una percentuale dell'1,51% delle risorse del bilancio mentre a livello statale la percentuale è inferiore, con una oscillazione nel decennio 2000-2010 fra lo 0,21-0,39%. Nel 2011, data la forte crisi in atto, la percentuale del bilancio statale si è ridotta allo 0,18% che equivale ad una spesa pro capite di 21,4 euro l'anno, contro i 46 euro della Francia.
Specificatamente per il Castello del Buonconsiglio?
Nel corso degli anni l'organizzazione di mostre temporanee dedicate all'arte, all'archeologia e alle arti applicate ha consentito di rinnovare l'interesse sull'attività del museo e sul monumento, determinando un consolidamento della visibilità del Buonconsiglio e una forte crescita della fruizione locale. Il pubblico si è fidelizzato a tal punto che, sulla base di un'indagine condotta un paio di anni fa, è risultato che un visitatore su due è già stato al Castello del Buonconsiglio e torna espressamente per visitare le mostre. In occasione dell'esposizione "Egitto mai visto" i visitatori residenti in Trentino sono addirittura passati dal 13% al 23%.
E Castel Thun?
Questo "nuovo" luogo d'arte è ora una fra le mete più apprezzate anche dai residenti che, a tutti gli effetti, lo annoverano fra i tesori di un prezioso patrimonio con valore anche identitario. "Soldi spesi bene", si è sentito ripetere molto spesso dai visitatori del Castello. Con il rischio delle generalizzazioni, si può comunque affermare che la spiccata sensibilità locale nei confronti delle varie espressioni della cultura si intreccia all'attaccamento al territorio e alle sue tradizioni e in definitiva anche con quel senso civico di cui il nostro vivere comune è in buona parte permeato. Basti pensare, ad esempio, a quanta rilevanza assumono il volontariato e l'associazionismo nelle nostre comunità".
Come sta cambiando il profilo sociale e culturale del visitatore trentino?
Le iniziative di approfondimento e gli spettacoli culturali proposti nei castelli, dal museo o da soggetti privati fuori orario di visita, incontrano tradizionalmente grande favore da parte dell'utenza: in un anno sono oltre duecento gli appuntamenti organizzati o ospitati nelle sedi del museo (Castello del Buonconsiglio, Castel Thun, Castel Beseno, Castello di Stenico). Va detto peraltro che il modulo della conferenza "tradizionale", perlomeno in ambito cittadino, appare ormai superato. Escludendo le associazioni culturali con specifici interessi, il pubblico di oggi, sollecitato anche dalle nuove modalità della comunicazione e dalle innovazioni tecnologiche, sembra in definitiva apprezzare iniziative di più immediata percezione che offrono anche sollecitazioni sul piano delle emozioni, della spettacolarizzazione e dell'intrattenimento, configurandosi come eventi "imperdibili".