Braciole d'orso alla festa della Lega NordMancano i certificati: i Nas bloccano i piatti
Colpo di scena alla festa della Lega nel Primiero con il menu a base d'orso che aveva scatenato una polemica politica
TRENTO. La carne di orso alla festa della Lega Nord in Trentino non si può mangiare, perchè i Nas dei carabinieri ne hanno bloccato la vendita. La causa risulta nel "mancato certificato d'importazione della carne" dalla Slovenia. A spiegare l'accaduto ai presenti, circa 200 persone a mezzogiorno, è il leghista Enzo Erminio Boso, già senatore e parlamentare europeo. "E' Roma che ce li ha mandati - ha detto alla festa - e sono venuti da Vicenza".
Fatto sta che al momento le bistecche di orso alla brace e lo spezzatino di orso non possono finire dalle pentole ai piatti. I vertici trentini del partito sono in queste ore al lavoro per risolvere la situazione e tentare di offrire la carne d'orso per la cena: il pranzo si è limitato alle "solite" polenta, tosella e salcicce. In vista del pranzo erano stati cotti 28 chilogrammi di carne d'orso e gli altri 22 chilogrammi dei 50 acquistati erano intanto stati scongelati per la sera.
La forestale. I 53 chili di carne di orso proveniente dalla Slovenia "erano privi della certificazione Cites e quindi non potevano essere consumati". Lo conferma Isidoro Furlan, Comandante del Nipaf (nucleo investigativo) e del Corpo Forestale dello Stato di Asiago. La carne è stata sottoposta a sequestro cautelativo e portata in una cella frigorifera a Fiera di Primiero. "Per poterla riavere - aggiunge Furlan - è necessario che venga esibito il Cites. Ci vorrà anche il via libera dell'Istituto zooprofilattico delle Venezie di Legnaro perché deve essere effettuata una prova che escluda la presenza di trichina, un parassita che si rinviene in molte specie animali".
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La certificazione. Quella contestata è la mancanza della certificazione Cites per la carne di orso. La Convenzione di Washington sul Commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, più comunemente conosciuta come Cites, ha lo scopo di proteggere piante e animali (in via di estinzione) regolando e monitorando il loro commercio internazionale. Si tratta di una convenzione entrata in vigore nel 1975, cui aderiscono 169 Paesi, che regola il commercio internazionale di circa 30.000 specie, di cui approssimativamente 25.000 sono piante. Ogni Paese ha un'Autorità di gestione, che nel caso dell'Italia è il ministero dell'Ambiente, che però non emette licenze e certificati.
Le reazioni. "Lunedì chiamo Bossi e gli chiedo di lasciare questa maggioranza". Questa la reazione del leghista trentino Enzo Erminio Boso, già senatore e parlamentare europeo, al blocco della carne di orso durante il banchetto di oggi in Trentino. Le sue parole sembrano sottintendere infatti che siano stati esponenti del Governo a inviare l'ispezione del Nas. Smorza i toni invece Fugatti: "Conosciamo il carattere di Boso e cercheremo di risolvere la situazione".
Plaude al blocco dei Nas invece il Wwf: "Siamo esterrefatti da quanto la Lega ha voluto politicamente promuovere con questa iniziativa. Se voleva essere una provocazioneper parlare della corretta gestione dell'orso in Trentino non serviva commettere un reato importando illegalmente carne di una specie protetta. E' solo un pessimo esempio che ignora le leggi nazioni e europee e mettere così a rischio una specie particolarmente protetta. Una condotta inaccettabile per un partito di Governo", dice Massimiliano Rocco, responsabile specie Wwf Italia. "Tutto questo mette anche a serio rischio la credibilità dell'Italia nello sviluppo dei progetti internazionali a tutela dell'orso bruno alpino e dell'orso marsicano appenninico. Smettiamola anche di parlare del costo economico dei danni provocati dall'orso quando questi sono ben poca cosa rispetto ai reali problemi dell'agricoltura e della zootecnia", conclude Rocco.